Vasca a scambio cationico
Inviato: 29/10/2018, 14:09
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concordo
occhio però a non andare in contro alla situazione opposta... tanto carico organico da smaltire potrebbe dar luogo ad un "bomba" maleodorante... mi pare fosse capitato a giueli nell'allestimento della paciosa asiatica versione 1
ne abbiamo parlato un pò
Ovviamente fai tutto con un po' di buon senso, se ti viene fuori un sacchetto del supermercato con due chili di potature, non metterle proprio tutte ma solo una piccola parte per evitare che ci sia uno squilibrio improvviso di rilascio di nutrienti con annesso scoppio proliferazione batterica.riccio1907 ha scritto: ↑Sono già fidelizzato alla teoria dei fanghi e l'acqua invecchiata,
Ma non ho mai pensato a riutilizzare le potature
Comincio da subito l'esperimento
Vediamo come va
Sisi Ovviamnete tutto con moderazione, anche solo per il discorso di bilanciamento di crescita di flora batterica nel filtrocqrflf ha scritto: ↑Ovviamente fai tutto con un po' di buon senso, se ti viene fuori un sacchetto del supermercato con due chili di potature, non metterle proprio tutte ma solo una piccola parte per evitare che ci sia uno squilibrio improvviso di rilascio di nutrienti con annesso scoppio proliferazione batterica.
Direi di cominciare con delle piccole quantità, foglie già morte ecc. e poi vedi come ti trovi.
Se proprio non vuoi "lasciare quintali di antiestetici detriti sul fondo" questo tuo compostatore acquatico può essere una parte della soluzione...cqrflf ha scritto: ↑Mi sono chiesto se si potesse ricreare lo stesso principio di perpetua auto-alimentazione in acquario ma senza lasciare quintali di antiestetici detriti sul fondo e mi è venuto in mente che un comparto del filtro che non utilizzo (all’occorrenza lo si può creare) una piccola zona nascosta dove si mette a fare il “composto”, cioè tutte le talee e le foglie morte delle piante che normalmente buttiamo via a chili nella spazzatura, in modo da ricreare il più similmente possibile le superiori condizioni di equilibrio esterne, magari arrivando persino a non fertilizzare più la vasca, esattamente come avviene nelle vasche all’aperto.
Perché c'era l'articolo di AF sui fanghi cationici e si era parlato di quel "processo" o particolarità chimica che dava qualcosa in più ad un'acqua altrimenti sterile non solo di batteri, questo sistema mira a produrre grandi quantità di fanghi.
Inoltre nello stile di AF alcune persone tolgono il filtro ma chi ha un acquario con il filtro biologico incollato gli rimane quello scomparto che non usa, io ho pensato di usarlo senza flusso d'acqua, semplicemente lasciando che le due vasche comunichino per osmosi tramite la griglietta d'entrata.Infine, non ho ben capito se lo scomparto dedicato allo "scambio cationico"è soggetto ad un ben preciso flusso costante di acqua (ad esempio come all'interno di un filtro dove l'acqua entra da sotto ed esce tracimando - o anche il contrario) o non è sottoposto ad alcun flusso.
Infatti mi stavo preoccupando...
Il DOC è il carbonio organico disciolto, o anche il disturbo ossessivo compulsivo, o ancora una denominazione enologica che viene sfruttata commercialmente (alla quale non corrisponde necessariamente una reale garanzia di qualità
L'idea non è male! Ma bisogna stare attenti a non esagerare come ha scritto gem:cqrflf ha scritto: ↑A questo punto cosa fare ? Mi sono chiesto se si potesse ricreare lo stesso principio di perpetua auto-alimentazione in acquario ma senza lasciare quintali di antiestetici detriti sul fondo e mi è venuto in mente che un comparto del filtro che non utilizzo (all’occorrenza lo si può creare) una piccola zona nascosta dove si mette a fare il “composto”, cioè tutte le talee e le foglie morte delle piante che normalmente buttiamo via a chili nella spazzatura, in modo da ricreare il più similmente possibile le superiori condizioni di equilibrio esterne, magari arrivando persino a non fertilizzare più la vasca, esattamente come avviene nelle vasche all’aperto.
Il cattivo odore si manifesta infatti quando i batteri anaerobi iniziano a prendere il sopravvento su quelli aerobi, e i prodotti della decomposizione diventano pericolosi per fauna e flora stessa (in particolare per fosforo, zolfo, azoto).
La teoria secondo me è giusta, ma non credo che la qualità sia "superiore" ai fertilizzanti, o siano più stabili e biodisponibili.