Dosi e tempi della somministrazione azotata
Inviato: 18/02/2023, 9:25
Non ho il link sul telefono, questa sera lo posto.
Aggiunto dopo 1 minuto 20 secondi:
Se il buon @cicerchia80 passa prima, magari lo posta lui

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Non ho il link sul telefono, questa sera lo posto.
ecco caro, giratomi dalla Walstad in personamalu ha scritto: ↑18/02/2023, 9:26Non ho il link sul telefono, questa sera lo posto.
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Se il buon @cicerchia80 passa prima, magari lo posta lui
Forse sì
È un embrione di melodia ma non possiamo definirla "scala" e neanche "arpeggio".
Quindi non hanno provato in un acquari a pH ben sotto al 7. Di fatto un caso studio potrebbe essere la mia vasca da 75lt a pH8. Non quella a pH 5,3 da 300lt.
The aquaria selected for sampling ranged in pH from 7.6 to 9.2
Quindi esiste una correlazione statisticamnete forte tra contenuti di ammonio, nitrito e nitrato.
Quindi poco meno del 50% delle vasche aveva solo materiale genetico di archea, coinvolto nel processo di ossidazione dell'azoto. Le altre sia materiale gebetico di archea che di batteri "normali".
For 12 of the freshwater biofilters, thaumarchaeal amoA genes represented the entire detected amoA gene signal,
Quindi conferma che i bioattivatori apportano solo batteri e non archea.For both commercially available aquarium supplements, AOB amoA genes were abundant, and both AOA amoA and 16S rRNA genes were below detection limits.
Qui ci dice che numericamente gli archea sono dominanti in 23 su 27 vasche e che addirittura, su poco meno del 50% dei casi, questi contribuiscono a tutto il materiale genetico relativo al ciclo dell'azoto, come conferma anche qui:
AOA were numerically dominant in 23 of 27 freshwater biofilters, and in 12 of these biofilters AOA contributed all detectable amoA genes.
Quindi vorrebbe dire che i batteri ci sono in gran numero, nel film, ma non contribuiscino direttamente alla ossidazione dell'azoto, cosa che invece fanno gli archea in quantità molto più rilevante dei batteri.for the majority of samples, bacterial 16S rRNA genes greatly outnumbered thaumarchaeal 16S rRNA genes
Qui ci dice che, in tutti gli acquari, il materiale genetico batterico codificante l'enzima ammonio-monoossigenasi (coinvolto nel ciclo dell'azoto) sono almeno tre ordini di grandezza di meno di quanto trascritto alla fine in RNA.
For all aquaria, bacterial amoA gene copy numbers were at least three orders of magnitude less than bacterial 16S rRNA genes
Ok, qui pare rispondere a parte di ciò che ho scritto sopra e identifica una correlazione forte tra la quantità di materiale genetico relativo all'enzima ammonio-monoossigenasi degli archea, piuttosto che dei batteri. Confermando che è più importante la presenza degli archea (anche se numericamente molto inferiori), rispetto ai batteri.
Questo anche credo sia molto importante.
DGGE patterns revealed shared bands between aquarium biofilters from the same location (e.g. FW8 and FW9, FW25 and FW26, and SW1 and SW2), indicating that location-specific factors likely influenced the specific composition of AOA.
Era tantissimo che non vedevo una corsa su gel elettroforetico
Nonmetric multidimensional scaling (NMDS) using densitometric curves generated from DGGE fingerprints revealed that freshwater and saltwater fingerprints were largely separated in two-dimensional space. However, some freshwater samples (e.g. FW1, FW12, FW15) were intermediate to freshwater and saltwater clusters (Fig. 3C).
La ricerca posta dati di Archea e Batteri messi a confronto in vasche a basso contenuto di ammonio.
Che parla di batteri come dominanti in ambienti con concentrazioni di 0,3-1,7 mg/l di NH4.
Foesel and colleagues (2008) found that Nitrosomonas-like AOB were numerically dominant in a marine aquaculture biofiltration system receiving high-ammonia influent (ranging from 340–1700 µg L−1).
Artic1 ha scritto: ↑19/02/2023, 0:31Considerando che il loro studio ha previsto analisi in quantità di ammonio dieci o cento volte più basse di quelle che interessano le nostre conconcimazioni non credo che si possa definire se gli archea riescano a permettere una buona ossossidazione dell'ammonio a concentrazioni come le nostre.
malu ha scritto: ↑19/02/2023, 2:07Intendevo dire che la tua frase: "Se l'apporto ammonicale si riduce per troppo tempo la flora batterica nitrificante si indebolisce" non sarebbe corretta in caso di gestione della nitrirficazione da parte degli archeobatteri in quanto molto funzionali proprio in vasche (vecchie) con bassa presenza di ammonio, colonie che quindi non sarebbero soggette ad indebolimento, ma perfettamente adattate a queste situazioni.
malu ha scritto: ↑19/02/2023, 2:07Questa alternanza e/o concomitanza (in certi casi) di AOA e AOB è molto interessante e visto che le popolazioni hanno comunque bisogno di tempo per alternarsi, quando iniziamo a modificare la gestione, ne dovremmo tenere conto, per evitare la formazione di picchi indesiderati (ammoniaca, nitriti,) o,quantomeno, non stupirsi se si verificano