Giueli ha scritto: ↑12/05/2025, 17:19
Fonte...
due allevatori di Corydoras in italia, Konrad Wasik e Luca Betti(se non posso mettere i nomi cancello, non vorrei creare problemi con la privacy).
La mia fonte è il Dottor Leandro Sousa, che di mestiere studia i pesci gatto soprattutto in Brasile, dove vive ... Inoltre seguo un forum dove ci sono persone che hanno visto i Corydoras in natura e fanno dei bei reportage sul loro habitat naturale.
Questa storia che siccome respirano aria atmosferica allora si adattano anche in acquari poco ossigenati deve finire. Ne avevo già lungamente parlato in un'altra discussione un po' di tempo fa, ma mi ripeto.
Loro hanno questo speciale organo per sopravvivere alla stagione secca, ma si tratta di una strategia di sopravvivenza estrema, messa in atto solo periodo limitato dell'anno, le specie reofile(che ribadisco, non sono tutte, ma comunque parte di quelle che si trovano in commercio lo sono), vivono gran parte dell'anno in acque correnti ricche di ossigeno, al culmine della stagione secca il torrente spesso si trova in secca e rimangono intrappolati nelle pozze, dove quell'organo gli permette di sopravvivere mentre altri pesci muoiono. Però attenzione che è una mattanza, la maggior parte degli esemplari muore o viene predata, qualcuno si salva e permette alla specie di continuare ad esistere(grossomodo la dinamica tipo è questa, con tutte le varianti del caso). Quindi di certo non sprizzano di felicità a trovarsi in quella situazione ed in acquario al contrario cerchiamo sempre di fornire le condizioni ideali e stabili, cosa che in natura non avviene mai. Non a caso un pesce in acquario vive molto più a lungo che in natura. L'altro aspetto che ci dimentichiamo troppo spesso è che in natura i Corydoras sono generalmente pesci stagionali, non a caso l'evoluzione li fa diventare adulti in brevissimo tempo da quando nascono, proprio perchè devono sbrigarsi a completare il loro ciclo vitale. Ti faccio un esempio, alcune specie di Hypancistrus ci mettono anche dai 3 ai 5 anni a diventare adulti e iniziare a riprodursi, questo perchè vivono nel corso principale di un fiume molto profondo, che non va mai in secca, quindi l'evoluzione della specie non ha reso necessario crescere velocemente e sono longevi svariati decenni. Un Corydoras, correggimi se sbaglio, ma dopo 3/4 mesi è già bello pronto a riprodursi, questo perchè molte specie vivono nei ruscelli marginali che spesso vanno in secca o nelle pianure alluvionali, dove in dinamiche e tempistiche diverse, ma accade la stessa cosa. Difficilmente troverai dei Corydoras in un fiume profondo 50 metri, dunque anche il Corydoras più reofilo di tutti al culmine della stagione secca si troverà a cercare di sopravvivere in una pozzanghera puzzolente piena di veleni e senza ossigeno, da qui la necessità evolutiva di avere questo organo.
Un Corydoras reofilo tenuto in vasca scarsamente ossigenata non avrà vita lunga, il suo organo gli permetterà di resistere a tale condizione sfavorevole per un determinato periodo di tempo, ma a lungo andare si ammalerà e deperirà.
Aggiunto dopo 24 minuti 10 secondi:
Dunque parliamo di un pesce che in natura conduce un'esistenza principalmente stagionale, se in acquario vogliamo tenerlo al meglio e non solo per un anno o meno, dobbiamo offrigli le condizioni ideali.
Il discorso è analogo alla sabbia fine, che qui sul forum è un argomento molto caro, senza sabbia fine un corydoras vivrà lo stesso, alcuni si ammaleranno e moriranno in breve, altri dureranno di più, qualcuno la sfangherà anche per qualche anno. Ma appunto non è per niente l'ambiente ideale, per questo appunto noi consigliamo la sabbia fine. Allora possiamo fare lo stesso discorso(ma proprio identico) per quanto riguarda l'ossigenazione dell'acqua. Un Corydoras tendenzialmente reofilo per vivere bene ha bisogno di sabbia fine e acqua ben ossigenata ed una discreta corrente (quest'ultima utile tra le altre cose a prevenirne l'obesità nelle femmine più anziane sono soggette a questo problema). Su questo non ci piove, poi troveremo sempre chi dirà che il suo Corydoras ha vissuto per anni in una vasca con ghiaia e senza ossigeno, ma appunto è sopravvissuto in condizioni tutt'altro che ideali. Cosa che non andremo mai a consigliare.
Giueli ha scritto: ↑12/05/2025, 17:19
Hyphessobrycon amandae originarie del Rio das mortes ,questo:
Si ho capito, non è che tutto il fiume è così turbolento, come tutti i grandi fiumi, il Rio das Mortes sarà lungo chilometri e avrà un bacino idrografico con moltissimi affluenti, dubito che i minuscoli amandae vivano al centro del turbolento fiume. Non è che si può prendere una foto a caso del loro fiume d'origine e dire che vengano da lì.
Giueli ha scritto: ↑12/05/2025, 17:19
Ancora il pH stiamo a citare,si scioglie un ghiaccia andino e ti ritrovi una corrente maggiore con un innalzamento del pH ,piove e la pozza acida diventa basica è un valore talmente aleatorio che non ha nessuno senso
Io cito il pH per semplificare il tutto, ma è ovvio che sarebbe più corretto parlare di KH e GH, ma già scrivo messaggi chilometrici, dove posso almeno provo a semplificare

Comunque esatto, le durezze ballano parecchio nei torrenti di montagna, mentre più a valle la situazione è già diversa, maggiormente stabile, con l'acqua molto più acida a causa dei tannini che rilasciano legni e foglie della foresta amazzonica, ma quello è un biotopo che ben conosciamo. In montagna invece magari avremmo un periodo secco dove la logica porta a pensare che le durezze aumenteranno ed un periodo delle piogge dove scenderanno, ma a complicare il tutto e mischiare le carte c'è il ghiacciaio che si scioglie da te citato, il fatto che alcune montagne delle Ande sono calcaree ed altre no, vai a capire se il torrente attraversa entrambe le zone e per quanto a lungo, oppure si sviluppa solo in una zona calcarea o in una zona granitico/metamorfica.
Insomma le variabili sono tante e quindi non si può dire che siano pesci d'acqua acida, ma bisogna andare a vedere specie per specie il biotopo del luogo d'origine. Ripeto, cosa più facile a dirsi che a farsi, visto che le info online riguardo ai luoghi di provenienza sono spesso errati ed anche se fossero corretti, non è facile recuperare informazioni su valori e ambiente. Quindi è un bel casino

Per fortuna sono pesci adattabili e molto tolleranti a un po' tutte le durezze.
Difatti quando arriva una nuova specie in commercio, coloro che provano a riprodurre, devono spesso sperimentare parecchio prima di trovare le condizioni ideali.