Scusa Nicola ma detta così la cosa può diventare pericolosa



il nostro amico @cqrflf potrebbe anche convincersi ad utilizzare la glutaraldeide dei presidi medico/ospedalieri (senza coloranti, profumi e saponi).
Per favore non confondiamo i termini Glutaraldeide e Flourish Excel altrimenti si fanno più danni che guadagni…
Le due cose vanno tenute distinte perché dosare 0,5 ml al girono di Flourish Excel è molto diverso da dosare la stessa quantità di Glutaraldeide, semplicemente perché non sono proprio la stessa cosa e soprattutto non è una questione di dose.
Quello che è certo e che il Flourish Excel contiene 1,5 pentandiale ovvero Glutaraldeide (in concentrazioni non note) in una forma isomerica che prende il nome di Polycycloglutaracetal. Questo isomero della Glutaraldeide a detta della casa produttrice Seachem risulta meno reattivo e più facilmente metabolizzabile. Per inciso non esistono o quasi studi su tale isomero e su quanto la sua struttura sia stabile e se sia presente in forma pura o mista (cosa più probabile) ad altre forme della Glutaraldeide.
Molto probabilmente nel Flourish Excel sono presenti anche altri composti di cui non abbiamo notizia (il prodotto è certificato con vari omissis per salvaguardare gli interessi del produttore).
Per quanto ad alcuni può sembrare strano, due molecole con uguale formula ma con struttura spaziale differente possono avere proprietà biologiche molto differenti.
Quindi, per rispondere a
potresti anche risparmiare qualcosa ma non stai acquistando la stessa cosacqrflf ha scritto: ↑27/03/2020, 2:10Vorrei sapere se possiamo risparmiare dei soldi acquistando della glutaraldeide NON per uso acquariologico ma per uso ospedaliero o veterinario.
Il costo è infinitamente inferiore e ci sarebbe una grande convenienza anche per una maggior concentrazione.
Bisognerebbe sapere se contengono altri eccipienti dannosi agli acquari. Es. profumi o altre cose.

Ok, la tua osservazione è giusta ma quelli da me riportati sono studi tossicologici standardizzati pubblicati e riferiti in particolari a intossicazione acuta.nicolatc ha scritto: ↑27/03/2020, 19:52I livelli che hai citato sono tutti superiori, alcuni di molto; e i 6 mg/l delle dafnie, per fare esempio, potrebbero sembrare non troppo superiori agli 0.5 mg/l raccomandati, invece c'è un abisso di differenza:
Come si desume dal grafico, anche ben 4 mg/l non creano alcun problema perfino alle delicatissime dafnie (e noi nel grafico siamo posizionati molto più a sinistra, a 0.5 mg/l al momento della somministrazione).
In aggiunta, per la maggior parte i tuoi dati si riferiscono a condizioni di esposizione alla glutaraldeide mantenuta stabilmente a quei livelli durante tutta la durata dell'esperimento, mentre sappiamo che le piante l'assorbono (dovrebbe essere questo il suo scopo) e i batteri degradano quella che resta in 12-24 ore. E non è una differenza di poco conto rispetto agli esperimenti, anzi.
Per la glutaraldeide si utilizza questo approccio in quanto ha una discreta stabilità in acqua (la molecola rimane attiva per un bel po di tempo) con scarsi livelli di bio-accumulo negli organismi (tende ad essere non facilmente assorbita come tale o leggermente modificata). In determinate condizioni negli ambienti di acqua dolce può essere metabolizzata attraverso l'azione batterica attraverso la scomposizione nell'intermedio acido glutarico ma non è assorbita come tale (1,5 pentandiale) dalle piante.
Su come le piante assorbano la glutaraldeide non so




Dell'apporto di CO2 non ne parlo, perchè è una boiata utile solo a far vendere un prodotto.
A sto punto se volete aggiungere un botto di carbonio organico (presente nelle molecole in forma CnHn oppure CnHnOn mentre la CO2 è una forma inorganica di Carbonio) e dar da mangiare ai batteri eterotrofi (che vi produrranno un bel po' di CO2) buttate in acquario un pochino di zucchero; vi costa molto meno.