cicerchia80 ha scritto: ↑27/09/2023, 19:02
qui la questione é complessa
Carica batterica di che tipo?
Data da cosa?
I tannini ad alte concentrazioni (aggiungendoci fenoli e polifenoli ecc) sono tossici per i pesci figuriamoci per i microrganismi
Viene sempre citata, ma mai nello specifico un ceppo di batteri
(Che se guardiamo la loro alimentazione primordiale si nutrono di silicati)
cicerchia80 ha scritto: ↑27/09/2023, 19:02
Però se hai nebbia batterica e te schiattano i pesci, sono d'accordo su carica microbiotica e carenza di ossigeno...se no, boh
Eccomi, ieri non ho avuto il tempo per risponderti.
Per quanto mi riguarda l'argomento è complesso si, perché non ho le nozioni di chimica adeguate per trattarlo in maniera approfondita, quini se ne discutete tra di voi, mi fa molto piacere perchè ho tutto da imparare. Nel mio piccolo, posso dirti quello che ormai è dato per assodato, ovvero che i loricaridi, passano gran parte del tempo con ventre a contatto col fondale o gli arredi, è questo il motivo per cui sono molto più sensibili alla carica batterica rispetto ai pesci che ad esempio nuotano nella colonna d'acqua. A quanto pare sul fondale, vetro o sabbia che sia, tendono ad accumularsi sostanza che favoriscono la proliferazione di batteri, qualunque essi siano, gonfiano la pancia dei loricaridi e li fanno ammalare, a quanto pare non serve un tipo di batterio aggressivo o nocivo.
Quello che è successo a me un annetto fa con la vasca molto giovane, è stato che un periodo, quando davo del cibo particolarmente "carico"(col vegetale non succedeva), mi si formava una leggera patina batterica in superficie che poi spariva entro un paio d'ore dal pasto. La conseguenza è stata che subito mi si è ammalato un loricaride che ha smesso di mangiare ed è poi morto in due settimane col ventre gonfio. Ho rimediato iniziando a fare dei frequenti cambi d'acqua, poi risolta la situazione ho smesso coi cambi. Poco tempo dopo la patina si è ripresentata, immediatamente un altro si è nuovamente ammalato ed è morto. Praticamente è successo esattamente quello che è scritto in ogni manuale di allevamento per loricaridi. Da quel momento in poi ho preso a fare cambi d'acqua settimanali, cosa che non facevo prima, in quanto speravo di riuscire a fare una gestione low-tech con cambi d'acqua sporadici, come avevo sempre fatto in passato con le mie vasche(che però non ospitavano loricaridi).
Tutto questo per dire che anche l'Otocinclus passa molto tempo della giornata col ventre a contatto con fondale e arredi. Ok che passa anche tempo sulle piante, ma anche lì il ventre è a contatto e quanta differenza ci sia tra la quantità batterica presente su un fondale o su una pianta? Io non ne ho idea. Però a mio parere questa storia della carica batterica andrebbe presa in considerazione.
Morph ha scritto: ↑27/09/2023, 19:50
Non ho avuto perdite, neanche segni di sofferenza, anzi. Sono stati bene,i cory è da 3 mesi che si accopiano come conigli, me ne sono nati anche.
Anche a me maledetti, mi stanno invadendo la vasca, ogni giorno salta fuori un piccolo nuovo
Morph ha scritto: ↑27/09/2023, 19:50
Ma.. in vasca ho areatore doppio, due filtri da 1400 lt/h l uno, e due pompe da 6500lt/h l'una.
Questo per confermare l'importanza dell'ossigenazione.
Ma
Morph ti ricordi quando mi ero appena iscritto al Forum e avevo aperto un topic per chiedere se fosse davvero necessario avere l'areatore? Ed io non volevo assolutamente metterlo per estetica e soprattutto rumorosità? E tu mi avevi convinto a metterlo? Adesso mi ritrovo con due areatori e due pompe di movimento sparate verso la superficie per favorire al massimo lo scambio gassoso e a sbandierare quanto serva quel maledetto aggeggio che fa le bolle in vasca
Questo per dire che le idee si evolvono, nonostante lo ritenevo fermamente uno strumento superfluo, di fronte all'evidenza ho dovuto cambiare idea ed ho capito che in vasche per loricaridi è fondamentale, ma in realtà lo sarebbe anche in quelle per Corydoras, ma qui si apre un altro capitolo.
Inoltre io non ho mai avuto tante riproduzioni come nella mia attuale vasca, dove ogni pesce che abbia un maschio ed una femmina si è riprodotto. Hypancistrus L236, Hypancistrus L260, Corydoras, Apistogramma hongsloi, persino i cardinali, che non mi si erano mai riprodotti e notoriamente non è un evento che capita spesso agli acquariofili. E in passato di vasche in salute, anche più dell'attuale, ne ho avute parecchie, ma mai una quantità ed una frequenza simile nelle riproduzioni. Boh, magari è anche merito dell'areatore? Insieme ai cambi d'acqua mi sembra l'unico parametro diverso rispetto alle vasche precedenti. Ma qui andiamo totalmente OT, quindi non è il caso di dilungarsi oltre ...