Piramidi ed alieni
Inviato: 29/07/2018, 20:17
In questo tipo di foto c'è quasi sempre un po' di post produzione.
Spesso però serve solo a mostrare quanto la persona riesce a distinguere tranquillamente con il suo occhio guardando l'intera scena che si presenta davanti e sopra di se.
Noi riusciamo a distinguere nel bagliore della luna le sue macchie scure (i cosiddetti "mari") e voltando lo sguardo in basso in basso distinguiamo nell"ombra della notte la persona che è davanti a noi. L'occhio si adatta. Già se pensiamo solo al nostro monitor o schermo del cellulare, è molto più limitato dell'occhio, e anche molto più limitato di quanto cattura il sensore della macchina con un singolo scatto.
Questo significa quindi che la foto ci ha mostrato sul monitor due scene diverse montate insieme? Io direi piuttosto che sono la stessa scena che il nostro cervello "compone" automaticamente elaborando quanto vede l'occhio quando osserva l'intero ambiente.
Poi qualcuno magari ci prende gusto con le possibilità che offre la tecnologia attuale (in particolare grazie ad obiettivi e sensori eccellenti, e software di postproduzione molto veloci, potenti ed intuitivi) ed eccede con il ritocco (vedi ad esempio l'utilizzo spinto della tecnica HDR o la forte saturazione) ottenendo risultati meno realistici, a volte magari più artistici secondo il gusto personale del fotografo.
Ma secondo me quel cielo stellato è più o meno quanto vede il nostro occhio in luoghi molto lontani da qualunque fonte luminosa, ad altitudine elevata e in clima secco.
Spesso però serve solo a mostrare quanto la persona riesce a distinguere tranquillamente con il suo occhio guardando l'intera scena che si presenta davanti e sopra di se.
Noi riusciamo a distinguere nel bagliore della luna le sue macchie scure (i cosiddetti "mari") e voltando lo sguardo in basso in basso distinguiamo nell"ombra della notte la persona che è davanti a noi. L'occhio si adatta. Già se pensiamo solo al nostro monitor o schermo del cellulare, è molto più limitato dell'occhio, e anche molto più limitato di quanto cattura il sensore della macchina con un singolo scatto.
Questo significa quindi che la foto ci ha mostrato sul monitor due scene diverse montate insieme? Io direi piuttosto che sono la stessa scena che il nostro cervello "compone" automaticamente elaborando quanto vede l'occhio quando osserva l'intero ambiente.
Poi qualcuno magari ci prende gusto con le possibilità che offre la tecnologia attuale (in particolare grazie ad obiettivi e sensori eccellenti, e software di postproduzione molto veloci, potenti ed intuitivi) ed eccede con il ritocco (vedi ad esempio l'utilizzo spinto della tecnica HDR o la forte saturazione) ottenendo risultati meno realistici, a volte magari più artistici secondo il gusto personale del fotografo.
Ma secondo me quel cielo stellato è più o meno quanto vede il nostro occhio in luoghi molto lontani da qualunque fonte luminosa, ad altitudine elevata e in clima secco.