EasyTank ha scritto: ↑09/07/2017, 19:54
In realtà, come spiegatomi da @Diego in altra discussione, il KH non influisce sul pH. Puoi avere KH 12 e pH 6 oppure (come nel mio caso) KH 5 e pH 7,8 senza nessun elemento acidificante in tutti e due i casi. Più è basso il KH, più il pH sarà potenzialmente instabile. Tutto qui.
Ciao, non vorrei andare OT.
Quello che ti ha spiegato @Diego è giustissimo, nel senso che l'alcalinità misura la capacità della soluzione di opporsi alla variazione del pH. Quindi alta alcalinità significa pH molto stabile, mentre un'alcalinità molto bassa significa oscillazione molto forte alla minima variazione (probabile crash pH). Con i nostri test misuriamo l'alcalinità.
La durezza carbonatica, che nelle nostre vasche approssimiamo all'alcalinità sopra descritta, è collegata al pH dalla nota relazione pH-KH-CO<sub>2</sub>, esemplificata nelle tabelle che trovi sul sito e in rete.
A parità di CO
2, poniamola pari ad 1.5 mg/l in assenza di erogazione artificiale,
e in assenza di altri acidificanti, puoi verificare in tabella che ad un KH pari ad 1 corrisponde un pH pari a 7,3. Ad un KH 5 corrisponde un pH 8. A KH 20 corrisponde pH 8,6.
La CO
2 può essere maggiore, ma il suo valore è irrilevante ai fini del discorso. Quello che conta è che
a parità di CO2 disciolta, al diminuire del KH diminuisce il pH, anche se in modo non lineare.
Ovviamente, con KH pari ad 1 il pH "naturale" del nostro esempio è 7,3, ma basterà poco acido a farlo precipitare.
Certamente in teoria, in una particolare soluzione tampone (ad esempio di soli fosfati), potresti anche avere KH alto e pH relativamente basso. Ma nell'acqua dove vivono i nostri pesci, nella quale i carbonati (in particolare di calcio) sono largamente prevalenti, la relazione è quella sopra indicata, sempre con le dovute approssimazioni.
EasyTank ha scritto: ↑09/07/2017, 19:54
Non vedo alcuna "particolare" relazione tra KH e CO
2. Anzi, non ne vedo affatto. La fertilizzazione potrebbe influire sul KH ma di questo non ne sono certo perchè non ho mai eseguito test a riguardo.
Se i fertilizzanti contengono fosfati certamente contribuiscono ad alzare il KH, benché effettivamente in misura trascurabile. E' più corretto verificare l'aumento della conducibilità elettrica.
Quanto alla diminuzione lenta e progressiva del KH in condizioni di scarsa CO
2, mi riferisco alla decalcificazione biogena: molte piante sono in grado (in diversa misura a seconda della specie) di scindere i carbonati per recuperare carbonio, processo più lento e costoso ma necessario quando la CO
2 scarseggia. Leggi ad esempio
questo articolo sull'egeria densa.
Per compensare possiamo aggiungere osso di seppia. Ma se abbondiamo con le dosi, o siamo in condizioni già acide per cui il carbonato di calcio si scioglie rapidamente... vale la mia osservazione sugli errori di gestione!
