robby2305 ha scritto:Tornando in topic, non credo avremo grandi speranze di capire la composizione del prodotto a meno di non trovare qualche chimico che con la polverina in mano riesca a capirci qualcosa. Sembra che la richiesta di registrazione marchio sia stata avanzata addirittura nel lontano 1998!
Il trademark non c'entra con la composizione.
Può essere brevettata, ma a quel punto si conoscerebbe.
Se è vietato in italia, vuol dire che contiene sostanze che son vietate il libera vendita in italia.
robby2305 ha scritto:Ora dico una belinata, ma non è possibile che sta polverina bianca non sia il risultato della spremitura di piante con provata efficacia allelopatica contro i ciano? Una sorta di cocaina acquariofila. Se non altro spiegherebbe il prezzo elevato...
Improbabile. Le sostanze allelopatiche si decompongono molto in fretta, o precipitano e si decompongono. Se tu hai una foresta di spicatum, e la levi, i ciano possono comparire già dalla settimana dopo.
Da quel che dice alessio, l'effetto del chemiclean è invece duraturo
Non so quanto la cianobatterina duri in soluzione
robby2305 ha scritto:Ma il mitico spettrometro di massa che si vede nei telefilm non esiste nella realtà? Nessuno ha un amico che per caso ne ha uno per le mani al lavoro?
Sì, ma si basa su statistiche, guardando i picchi, l'osservatore determina le sostanze che potrebbero esserci e con che probabilità.
Credo sia difficile individuare una particolare molecola senza sapere cosa si sta cercando, sentiamo altri pareri
robby2305 ha scritto:Non è col solo Chemiclean che si risolve il problema, ma anche capendo quale è stato l'errore di gestione che ci ha portato in quella condizione. Cosí ho fatto anche io che per mesi mi sono tenuto in vasca i ciano
Penso che il punto fosse che col chemiclean risolvi. Così con l'excel puoi togliere altre alghe, il protalon e simili. Il punto è: è necessario?
Secondo me se uno è disperato, chi se ne frega se non capisce perché gli son venuti i ciano, che usi il chemicoso e risolva, così non abbandona l'hobby, nella speranza che in futuro impari ad osservarlo meglio. Però cosa ci guadagna da un'esperienza del genere? La prossima volta che ricompaiono, magari in un'altra vasca, userà di nuovo il chemiclean, perché sa che funziona, tanto la scatola la ha già a casa.
Ecco, secondo me il "pericolo" è questo, diventare un ottimo usatore di boccette.
Il che devo dire che non è per niente facile: dosare un cucchiaino, miscelarlo con un po' d'acqua, buttarlo, finito.
Capire a volte è molto più difficile. Dipende tutto dagli obbiettivi.