Ormoni vegetali - brachizzanti in acquario
Inviato: 17/02/2017, 22:58
Ragazzi io lo propongo così, semplicemente, anche se non è molto alla Walstad sotto certi punti di vista, ma lo è sotto altri, e non voglio ne esca una questione di principio,
perché la cosa se ben studiata, secondo me permetterebbe di avere delle vasche alla Walstad che vincerebbero premi in aquascaping.
Lo so, sarebbe un po' barare e forzare la natura e sono il primo a capirlo. Però... non pensate che potrebbe avere senso ridurre il verzume che mensilmente eliminiamo dalle vasche, per ottenere un impatto visivo degno di concorsi che con una gestione naturale hanno spesso poco o nulla a che vederci?
Ci pensate? Chi davvero lo ambisce potrebbe avere una vasca come le nostre, strapiene di vita che nemmeno sapevamo ci fosse, con hydra, copepodi, nematodi, ostracodi, gasteropodi... ma con un impatto scenico notevole.
In fondo poi non servirebbe molto. Basterebbe dire ai nostri vegetali...
"Per favore rallentate un pochino la crescita in altezza e favorite l'accestimento. Restate più piccoli!"
Supponiamo che qualcuno con doti "agrarie" decidesse di sperimentare gli effetti dei brachizzanti, composti usati abbondantemente in floricoltura, in acquario.
Cosa ne direste?
Perché sto pensando di provarlo nella mia vasca da 75 litri netti, con solo gamberetti Neocaridina davidii, per una esperienza da condividere.
Ditemi qualcosa! Da voi mi aspetto un ampio spettro di idee.
Per il dovere della divulgazione i brachizzanti, o nanizzanti, sono ormoni vegetali (e che quindi dovrebbero non avere effetti particolari su organismi diversi, anche perché se così non fosse, ogni volta che mangiamo un'insalata dovrebbero allungarsi i nostri internodi
) che hanno l'effetto di stimolare uno sviluppo folto e denso e non affusolato delle piante. In pratica questi ormoni fanno si che le piante rimangano più piccole e più folte e di fatto il loro impiego in una vasca, se ben studiato (data la notevole complessità e la fragilità del sistema acquario), potrebbe:

perché la cosa se ben studiata, secondo me permetterebbe di avere delle vasche alla Walstad che vincerebbero premi in aquascaping.
Lo so, sarebbe un po' barare e forzare la natura e sono il primo a capirlo. Però... non pensate che potrebbe avere senso ridurre il verzume che mensilmente eliminiamo dalle vasche, per ottenere un impatto visivo degno di concorsi che con una gestione naturale hanno spesso poco o nulla a che vederci?
Ci pensate? Chi davvero lo ambisce potrebbe avere una vasca come le nostre, strapiene di vita che nemmeno sapevamo ci fosse, con hydra, copepodi, nematodi, ostracodi, gasteropodi... ma con un impatto scenico notevole.
In fondo poi non servirebbe molto. Basterebbe dire ai nostri vegetali...
"Per favore rallentate un pochino la crescita in altezza e favorite l'accestimento. Restate più piccoli!"
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Cosa ne direste?
Perché sto pensando di provarlo nella mia vasca da 75 litri netti, con solo gamberetti Neocaridina davidii, per una esperienza da condividere.
Ditemi qualcosa! Da voi mi aspetto un ampio spettro di idee.
Per il dovere della divulgazione i brachizzanti, o nanizzanti, sono ormoni vegetali (e che quindi dovrebbero non avere effetti particolari su organismi diversi, anche perché se così non fosse, ogni volta che mangiamo un'insalata dovrebbero allungarsi i nostri internodi

- dilatare notevolmente i tempi di potatura,
- permettere a specie vegetali abbastanza grandi di adeguarsi a spazi non proprio perfetti per loro,
- ridurre le necessità di piantumazione delle potature a fini di infoltimento,
- ottenere piante decisamente più robuste e sceniche che permetterebbero anche a chi non ha un parco luci particolarmente ricco, di avere piante esteticamente più belle.
