Provo a dare una spiegazione intuitiva di mezzo corso universitario di Elettrotecnica
Senza entrare nei dettagli, abbiamo due grandezze elettriche che solitamente ci interessano, la tensione e la corrente.
La corrente [ampere A] misura quante cariche passano in un secondo nel conduttore, la tensione [volt V] misura la "spinta" di queste cariche.
Da queste grandezze, poi, si ricavano altre grandezze, ad esempio la potenza (in corrente continua, pari al prodotto tensione x corrente), la resistenza (pari al rapporto tensione : corrente) e così via.
Ora, solitamente a noi interessa produrre una certa tensione o una certa corrente, per alimentare il nostro dispositivo. Al 99% dei casi i mezzi di produzione di energia elettrica sono generatori di
tensione, ovvero dispositivi in grado di produrre una tensione fissata o comunque impostabile. Ad esempio, dei limoni con due barrette di zinco e rame possono generare circa 1.5 V di tensione, la presa elettrica di casa fornisce 230 V di tensione, un caricabatteria per cellulare 5 V (solitamente) e così via.
All'atto pratico, noi forniamo al nostro dispositivo tale tensione e poi lui si "prende" la corrente che gli serve. Ad esempio, una lavatrice può richiedere una corrente molto maggiore di un caricabatterie, eppure li attacchiamo alla stessa presa.
Sono rari, invece, gli apparecchi in grado di fornire una
corrente fissata (= forniscono una data corrente fissata, a prescindere da cosa gli è attaccato, ovviamente entro certi limiti imposti dal produttore).
Ora, pian piano arriviamo alla domanda.
Un
trasformatore è un dispositivo in grado di cambiare la tensione. Ad esempio, un trasformatore può prendere i 230 V di casa e trasformarli nei 5 V del telefono (in realtà fa anche altre operazioni, tra cui un
raddrizzamento della corrente, se vi interessa vi spiego). Oppure può trasformarli in circa 4000 V per accendere una CFL oppure in 30000 V per accendere un vecchio TV a tubo catodico.
Visto che la domanda è riferita ai LED, un trasformatore può ad esempio prendere i 230 V di casa e trasformarli (più altre operazioni) in 12 o 24 V solitamente richiesti dai LED.
Abbiamo visto che i dispositivi che generano una corrente sono rarissimi. Eppure i LED si comandano in corrente (ovvero, contrariamente alla maggior parte dei dispositivi, hanno bisogno di una corrente fissata, non una tensione).
Ebbene, un
driver è un dispositivo che al suo interno integra, solitamente, un trasformatore ("facile" da costruire) che è comandato da dell'elettronica aggiuntiva in maniera da poter produrre una tensione variabile.
Collegando l'utilizzatore al driver, questa elettronica rileva quanta tensione deve erogare il trasformatore per avere la corrente richiesta e fissata. (In maniera semplice, il driver "guarda" cosa gli è collegato e "decide" quale tensione deve dare il trasformatore per avere la corrente in uscita richiesta).