CO2 fai da te: esperienza diretta
Inviato: 28/02/2018, 22:06
In riferimento all'articolo CO2 fai da te con acido citrico e bicarbonato volevo condividere la mia esperienza soprattutto per aiutare chi intraprende la costruzione a evitare i miei errori.
In una prima fase ho costruito l'erogatore di CO2 seguendo passo passo l'articolo, per altro molto dettagliato. Purtroppo non avevo bottiglie da 1.5 litri e ho usato quelle da mezzo litro, ma non ho scalato correttamente la dose di acido citrico e di bicarbonato di sodio, a dire il vero ancora non mi era chiaro il meccanismo di funzionamento dell'erogatore fai-da-te. Il risultato è stato che durante il funzionamento parte del liquido residuo della reazione è risalito per il tubo usato per immettere la CO2 in acquario. Alla fine, sono arrivato alla conclusione (empirica) che la somma di acqua introdotta nelle due bottiglie non deve superare di molto il 50% della capienza di una bottiglia: attualmente uso bottiglie da 1.5 litri e inserisco in una bottiglia 200 g di bicarbonato di sodio con 200 ml di acqua, nell'altra 200 g di acido citrico e 600 ml di acqua (se notate sono nella proporzione proposta nell'articolo).
Un altro problema che ho riscontrato riguarda la pressione. Nell'articolo in questione sembrerebbe che la pressione sia intorno ai 2 bar, ma ho sperimentato pressioni decisamente più alte, anche tra 4 e 6 bar (comunque le bottiglie hanno retto). Non so la ragione di questa pressione, ma la cosa mi ha convinto che fosse necessaria la valvola di non ritorno, perché potrebbe succedere che uno dei tubicini si stacchi per via della pressione o che l'erogatore ceda da qualche parte. La valvola di non ritorno però dà problemi nella regolazione del flusso di CO2: la valvola introduce un ritardo tra apertura della valvola della CO2 e uscita delle bolle. Capito questo è facile adattarsi nella regolazione; io per esempio faccio modifiche di piccola entità, aspetto 3/5 minuti e verifico il numero di bolle, ripetendo l'operazione se necessario.
Ho commesso un altro errore sulla valvola di non ritorno, ho inizialmente usato una di plastica per aeratore, perché attendevo che arrivasse una valvola per CO2 acquistata su Internet. Questa tipologia di valvola non è adatta a impianti CO2 prima di tutto per i materiali che sembra si possano deteriorare, seconda cosa perché, quando chiudevo la valvola dell'impianto, piccole quantità di acqua riempivano ugualmente il tubicino dando ulteriori problemi nella regolazione delle bolle alla riaccensione. In generale suggerirei di evitare per l'impianto tutto quello che viene usato negli aeratori perché non è progettato per le pressioni dell'impianto a CO2.
Un'ultima mia piccola considerazione, certamente il fascino di costruire l'erogatore per conto proprio non è da sottovalutare, ma io suggerirei di acquistare un kit da Internet. Le ragioni sono tante, ma le principali che mi spingono a fare questa considerazione sono: il costo di un kit è basso (siamo intorno ai 12/15€) anche se non paragonabile a quello dichiarato per l'erogatore fai-da-te (2/3€); la "tenuta" delle parti del kit è, a mio avviso, maggiore rispetto a quella dell'erogatore fai-da-te soprattutto quando si raggiungono pressioni da 4/6 bar; consiglio i kit con valvola a spillo perché è certamente di qualità superiore rispetto a quella dell'erogatore fai-da-te; sconsiglio l'uso di tubi da aeratore a me sono diventati rigidi dopo i primi utilizzi, meglio i tubi per microirrigazione (ho invece trovato buoni i tubi dei kit che ho provato).
Chiudo e apro l'erogatore della CO2 in corrispondenza dell'accensione/spegnimento della luce, quindi sto cercando di automatizzare questo processo attraverso una elettrovalvola (da pochi euro). Vi tengo aggiornati sul risultato.
In una prima fase ho costruito l'erogatore di CO2 seguendo passo passo l'articolo, per altro molto dettagliato. Purtroppo non avevo bottiglie da 1.5 litri e ho usato quelle da mezzo litro, ma non ho scalato correttamente la dose di acido citrico e di bicarbonato di sodio, a dire il vero ancora non mi era chiaro il meccanismo di funzionamento dell'erogatore fai-da-te. Il risultato è stato che durante il funzionamento parte del liquido residuo della reazione è risalito per il tubo usato per immettere la CO2 in acquario. Alla fine, sono arrivato alla conclusione (empirica) che la somma di acqua introdotta nelle due bottiglie non deve superare di molto il 50% della capienza di una bottiglia: attualmente uso bottiglie da 1.5 litri e inserisco in una bottiglia 200 g di bicarbonato di sodio con 200 ml di acqua, nell'altra 200 g di acido citrico e 600 ml di acqua (se notate sono nella proporzione proposta nell'articolo).
Un altro problema che ho riscontrato riguarda la pressione. Nell'articolo in questione sembrerebbe che la pressione sia intorno ai 2 bar, ma ho sperimentato pressioni decisamente più alte, anche tra 4 e 6 bar (comunque le bottiglie hanno retto). Non so la ragione di questa pressione, ma la cosa mi ha convinto che fosse necessaria la valvola di non ritorno, perché potrebbe succedere che uno dei tubicini si stacchi per via della pressione o che l'erogatore ceda da qualche parte. La valvola di non ritorno però dà problemi nella regolazione del flusso di CO2: la valvola introduce un ritardo tra apertura della valvola della CO2 e uscita delle bolle. Capito questo è facile adattarsi nella regolazione; io per esempio faccio modifiche di piccola entità, aspetto 3/5 minuti e verifico il numero di bolle, ripetendo l'operazione se necessario.
Ho commesso un altro errore sulla valvola di non ritorno, ho inizialmente usato una di plastica per aeratore, perché attendevo che arrivasse una valvola per CO2 acquistata su Internet. Questa tipologia di valvola non è adatta a impianti CO2 prima di tutto per i materiali che sembra si possano deteriorare, seconda cosa perché, quando chiudevo la valvola dell'impianto, piccole quantità di acqua riempivano ugualmente il tubicino dando ulteriori problemi nella regolazione delle bolle alla riaccensione. In generale suggerirei di evitare per l'impianto tutto quello che viene usato negli aeratori perché non è progettato per le pressioni dell'impianto a CO2.
Un'ultima mia piccola considerazione, certamente il fascino di costruire l'erogatore per conto proprio non è da sottovalutare, ma io suggerirei di acquistare un kit da Internet. Le ragioni sono tante, ma le principali che mi spingono a fare questa considerazione sono: il costo di un kit è basso (siamo intorno ai 12/15€) anche se non paragonabile a quello dichiarato per l'erogatore fai-da-te (2/3€); la "tenuta" delle parti del kit è, a mio avviso, maggiore rispetto a quella dell'erogatore fai-da-te soprattutto quando si raggiungono pressioni da 4/6 bar; consiglio i kit con valvola a spillo perché è certamente di qualità superiore rispetto a quella dell'erogatore fai-da-te; sconsiglio l'uso di tubi da aeratore a me sono diventati rigidi dopo i primi utilizzi, meglio i tubi per microirrigazione (ho invece trovato buoni i tubi dei kit che ho provato).
Chiudo e apro l'erogatore della CO2 in corrispondenza dell'accensione/spegnimento della luce, quindi sto cercando di automatizzare questo processo attraverso una elettrovalvola (da pochi euro). Vi tengo aggiornati sul risultato.