Rapporto Redfield-maturazione e pulizia acquario
Inviato: 01/07/2021, 11:42
Il rapporto Redfield ci dice che per evitare l'insorgenza di alghe verdi e cianobatteri si deve mantenere il più possibile un rapporto di 10 a 1 tra nitrati e fosfati. Il problema è che in acquario fosforo e azoto sono presenti anche in forme non rilevabili dai test.
Non sarebbe saggio evitare l'insorgenza di questi fosfati e nitrati con una gestione "aggressiva e controllata" della vasca?
Si dice ad esempio di mettere mangime nel filtro per dare cibo ai batteri durante la maturazione dell'acquario. Ma noi non sappiamo veramente quanto azoto e quanto fosforo assimilabile dai batteri e dalle piante c'è nel mangime. Quindi c'è il rischio che i valori di NO3- e PO43- che rileviamo possano essere sbagliati portando a una fertilizzazione errata e magari a uno sbilanciamento del rapporto Redfield a favore delle alghe o peggio dei cianobatteri.
Non sarebbe meglio usare cifo azoto in gocce inserite gradualmente per nutrire i batteri del filtro? Almeno sappiamo esattamente quanto ammonio (e quindi a cascata quanti nitrati) andiamo ad introdurre. Stessa cosa per il fosforo
E anche durante la gestione, io ho sempre cercato di gestire la pulizia dell'acquario in maniera indulgente. Non ho mai sifonato il fondo, ho tolto foglie morte e altra sporcizia sempre tardi, in maniera limitata e mai pulito il filtro. E' durato due anni così poi una volta lasciato andare un mese con le piante mezze bloccate è arrivata l'invasione di cianobatteri. Lo stesso atteggiamento ha portato a dover rifare il mio nuovo acquario dopo soltanto un mese dall'avvio per invasione di cianobatteri (dovuta all'heteranthera che si è bloccata e ha cominciato a marcire tutta da un giorno all'altro, avrei dovuto eliminare ogni foglia morta nel giro di un ora, non di 3 giorni).
Sto decisamente cambiando idea proprio dopo aver letto questi approfondimenti sul rapporto Redfield. Credo proprio che l'acquario vada tenuto immacolato e con una gestione il meno naturale possibile, specie durante l'avvio, togliendo ogni minima foglia morta\morente e ogni altra fonte di detrito in vasca tramite sifonatura del fondo (non in maturazione ma dopo l'inserimento dei pesci) e cambi d'acqua abbastanza ricorrenti. I batteri e le piante andrebbero alimentate solo con composti "sintetici" come cifo azoto e cifo fosforo che almeno possono essere quantificati.
Un altra questione che fa riflettere è il fosforo, nei miei acquari l'ho dovuto sempre reintegrare ogni settimana, se Lunedì stava a 1 il Lunedì dopo a 0,5 e così via. Ma è un consumo reale o è un calo dovuto al fatto che il fosforo precipita con gli altri fertilizzanti?
Non andrebbe usata più prudenza nel dosarlo (ad esempio puntando allo 0,5 al posto del classico 1 oppure inserendo più nitrati) considerato che uno sbilanciamento verso il fosforo provoca l'insorgenza di cianobatteri?
Che ne pensate?
Non sarebbe saggio evitare l'insorgenza di questi fosfati e nitrati con una gestione "aggressiva e controllata" della vasca?
Si dice ad esempio di mettere mangime nel filtro per dare cibo ai batteri durante la maturazione dell'acquario. Ma noi non sappiamo veramente quanto azoto e quanto fosforo assimilabile dai batteri e dalle piante c'è nel mangime. Quindi c'è il rischio che i valori di NO3- e PO43- che rileviamo possano essere sbagliati portando a una fertilizzazione errata e magari a uno sbilanciamento del rapporto Redfield a favore delle alghe o peggio dei cianobatteri.
Non sarebbe meglio usare cifo azoto in gocce inserite gradualmente per nutrire i batteri del filtro? Almeno sappiamo esattamente quanto ammonio (e quindi a cascata quanti nitrati) andiamo ad introdurre. Stessa cosa per il fosforo
E anche durante la gestione, io ho sempre cercato di gestire la pulizia dell'acquario in maniera indulgente. Non ho mai sifonato il fondo, ho tolto foglie morte e altra sporcizia sempre tardi, in maniera limitata e mai pulito il filtro. E' durato due anni così poi una volta lasciato andare un mese con le piante mezze bloccate è arrivata l'invasione di cianobatteri. Lo stesso atteggiamento ha portato a dover rifare il mio nuovo acquario dopo soltanto un mese dall'avvio per invasione di cianobatteri (dovuta all'heteranthera che si è bloccata e ha cominciato a marcire tutta da un giorno all'altro, avrei dovuto eliminare ogni foglia morta nel giro di un ora, non di 3 giorni).
Sto decisamente cambiando idea proprio dopo aver letto questi approfondimenti sul rapporto Redfield. Credo proprio che l'acquario vada tenuto immacolato e con una gestione il meno naturale possibile, specie durante l'avvio, togliendo ogni minima foglia morta\morente e ogni altra fonte di detrito in vasca tramite sifonatura del fondo (non in maturazione ma dopo l'inserimento dei pesci) e cambi d'acqua abbastanza ricorrenti. I batteri e le piante andrebbero alimentate solo con composti "sintetici" come cifo azoto e cifo fosforo che almeno possono essere quantificati.
Un altra questione che fa riflettere è il fosforo, nei miei acquari l'ho dovuto sempre reintegrare ogni settimana, se Lunedì stava a 1 il Lunedì dopo a 0,5 e così via. Ma è un consumo reale o è un calo dovuto al fatto che il fosforo precipita con gli altri fertilizzanti?
Non andrebbe usata più prudenza nel dosarlo (ad esempio puntando allo 0,5 al posto del classico 1 oppure inserendo più nitrati) considerato che uno sbilanciamento verso il fosforo provoca l'insorgenza di cianobatteri?
Che ne pensate?