E' lungo il discorso, in due parole dico gli aspetti che penso più importanti e che spesso si tirano dentro tra appassionati.
Come tutte le cose nel bonsai ed altro ci sono i favorevoli e gli sfavorevoli.
E' una procedura che dai dei risultati positivi solo in certi casi e con le dovute attenzioni, tipo: dopo i rinvasi di certi bonsai o piante. Di solito chi rinvasa nel modo corretto elimina molte radici e la pianta potrebbe avere dei problemi nel riprendersi. Per questo si elimina anche una parte di vegetazione e se ci sono i requisiti si nebulizza più volte al giorno per un breve periodo, poi si cerca il prima possibile di far tornare la pianta ad una coltivazione normale.
Quando si danno dei prodotti alle foglie.
E' ottimo bagnare bene la pianta quando si annaffia, ma anche qui ci devono essere delle condizioni per farlo.
Non è come nebulizzare.
Molti dicono che nebulizzano per dare umidità alle foglie, ma vuol dire che la coltivazione è errata o diciamo forzata, la pianta va collocata in un posto idoneo, non si può pensare di andare contro natura per lunghi periodi.
Secondo i casi ci sono altri modi per dar e umidità e non rischiare dei danni.
Poi la coltivazione di una pianta deve essere un piacere, non diventare una paranoia. Se dovessi nebulizzare 100 piante due tre volte al giorni mi ricoverano.
I pericoli di nebulizzare con una certa frequenza sono la possibilità elevata di prendere degli attacchi fungini o altri parassiti che godono di queste condizioni.
Si dovrebbe analizzare caso per caso e vedere come viene coltivata una pianta. Molti le tengono in casa e pensano di rimediare a certe carenze della coltivazione nebulizzando, ma è un grande errore tenere piante in casa, non sono nate per questo, se le coltivi bene in casa vuol dire che hai una condizione non buona all'uomo.
Poi se le tieni su un mobiletto che fai bagni tutto..... diventa un lavoro.
Tutto è possibile ma poi ci si può ragionare sopra.
Io ho delle piante molto comuni di origine "tropicale" e le coltivo fuori tutto l'anno al contrario di quanto si dice. Il mio clima lo permette, trovo stupendo che la natura faccia il suo corso ed il freddo rovini le foglie per poi in primavera rispuntare ecc..
Non confondiamo la coltivazione di una serra calda dalla casa, è completamente differente la questione.
So benissimo che nel forum ci sono persone esperte che non la pensano come me, se ne può discutere ma non ne usciamo più, sono solo punti di vista personali o di salute.

Continuo di seguito sul terriccio:
Anche qui c'è un mondo da dire e considerare, io uso un pochino di tutto e in percentuali differenti "ad occhio" regolandomi sul tipo di pianta, cosa devo stimolare o contenere, e infine anche le mie esigenze se riesco, in estate posso annaffiare una volta al giorno per cui non mi complico le cose con terreni drenati al 100%. E' vero che ho più centraline ma le uso solo se mi assento. Preferisco annaffiare manualmente.
Veniamo al terriccio, sono convinto leggendo in rete che in molti seguono le mode, o meglio se per essere un bonsaista serve quel prodotto lo compro anche io.... (sarò troppo drastico ma sono convinto di questo "purtroppo").
Una pianta si può benissimo coltivare solo con il T.U. "terriccio universale", non lo dico io tanto per fare il "fico", lo dimostrano le nostre nonne e mamme, hanno piante da moltissimi anni e poi nello stesso vaso con il solito terriccio super sfruttato. E' anche vero che le piante sopravvivono e non danno il loro massimo, per cui sapendo giocare con certi elementi si possono avere dei risultati soddisfacenti, poi se si considera un bonsai è fondamentale un buon terriccio ben lavorato e ricco di sostanze che devono essere integrate spesso con prodotti idonei.
Usare l'Akadama pura è consigliato solo su bonsai maturi. Ma secondo il clima ed altro si possono avere dei problemi, si rovina facilmente con il freddo e diventa un blocco di argilla compatta. Il costo è importante visto l'importazione.
Oggi ci sono nuovi prodotti alternativi, uno addirittura anche Italiano dalla "Sardegna" ma ancora si sa poco e non dico nomi per non fare pubblicità.
Alla fine tante persone cercano di eliminare l'Akadama dalla loro lista dei prodotti bonsai, in molti sono soddisfatti con altro e hanno il portafoglio più gonfio.
Il prodotto più usato negli ultimi anni a costi vantaggiosi è la pomice, setacciata e lavata.
Si dosa secondo le esigenze che dicevo.
Io la riciclo molto facilmente non si sgretola facilmente e la miscelo in linea di massima al T.U., Humus di lombrico o stallatico, lapillo in piccola %, Akadama, Kanuma ecc. secondo le essenze, è difficile trovare due vasi con lo stesso intruglio.
Più si usano materiali drenanti come l'Akadama o la pomice più si deve fare attenzione all'uso di certi concimi organici e prodotti vari, tipo Acidi Umici.
Sto trovando un buon risultato con circa un 80% di pomice e 20% di T.U. nei vasi degli aceri palmati. E' una pianta che con il clima che ho dalle mie parti da molti problemi. Non so se il prossimo anno aumento ancora la pomice fino al 90%. Che strano, si insiste e si prova la dove si hanno problemi.