Eh, non è facile! Io sono borsista universitaria, siamo stati i primi, insieme ai dottorandi (e agli studenti, naturalmente) ad essere "caldamente invitati" a restare a casa. Per me era comunque d'obbligo perchè con la materna chiusa e mio marito che ancora lavora non avrei saputo dove mettere il mio bimbo di 3 anni e mezzo.
Posso lavorare da casa per tutta la parte che non riguarda la sperimentazione pratica e di lavoro ne avrei, ma da sola con il bimbo tutto il giorno è difficile. Non posso (e non voglio) tenerlo tutto il giorno davanti ai cartoni, quindi lavoro un po' al mattino quando lui dorme ancora e durante il cartone quotidiano dell'ora di merenda. Dopo un po' lui si stufa anche del cartone, non l'abbiamo abituato troppo alla tv, inizia a giocare per conto suo per un po', ma poi reclama attenzione. Ieri, per mezz'ora di lavoro, ho dovuto pulire e riordinare per un'ora e mezza pennarelli e fogli sminuzzati con le forbici, lavare un copridivano imbrattato di pennarello viola (usare il giallo chiaro mai, eh?

) e rimuovere il medesimo viola dalle piastrelle del pavimento. Detto così sembra un vandalo, ma vanno seguiti, non si può lasciarli a se stessi, specialmente quando hanno i pennarelli!!! E' per questo che è difficile il discorso dello "smart working" per chi ha i bambini a casa. E io non devo nemmeno garantire le 8 ore e non ho orario...
Per il resto: giochi in casa e in balcone, pranzi al tavolino della sala per rompere la routine, docce e bagnetti, cuciniamo...e mangiamo! Facciamo un po' di ginnastica io e il bimbo. Pulizie, pulizie, pulizie...Spesa oculatissima una volta alla settimana e basta...io esco solo per quello. Un giorno ho anche dato il bianco in una stanza. Prossimamente : svuotamento totale armadio e via sacchi neri di roba vecchia ed inutilizzata.
Ieri un diversivo : sono arrivati i nostri guppy, così ci siamo divertiti a sistemarli e a guardare cosa facevano.