in vista del rifacimento della mia vasca, atto a rivedere completamente il layout di quest’ultima, ho intenzione di sistemare anche la tecnica ed i vari cablaggi in quanto nel primo allestimento dedicai poca attenzione a questo aspetto.
Aggiungendo / togliendo / cambiando diversi apparecchi (filtro esterno, controller pH, pompa d’aria, CO2, …) mi sono infine ritrovato con cavetti, tubicini e quant’altro sparsi per tutto il mobile, più o meno a vista.
Ora, avendo un minimo di cognizione in più rispetto alla strumentazione necessaria (magari anche solo per brevi periodi se penso al riscaldatore o ad una eventuale pompa d’aria) alla corretta gestione della vasca, vorrei riuscire a “nascondere” il più possibile mantenendo pulito e ordinato l’esterno dell’acquario.
Mi è quindi venuta l’idea che ho cercato di rappresentare nello schema seguente.

1) L’introduzione della CO2 in vasca vorrei farla in linea al filtro. Che si tratti di un ago, o di un raccordo a T (eventualmente in futuro potrei inserire un reattore), non vorrei portare il tubicino della CO2, e annesso diffusore, all’interno della vasca.
2) Avendo acquistato a suo tempo un controller pH (il Milwaukee SMS122) pensavo di poterlo sfruttare per monitorare costantemente la situazione. Come avrete capito vorrei però evitare di portare cavetto e sonda all’interno della vasca. Nello schema ho quindi disegnato una piccola vaschetta (con l’intenzione che sia veramente piccola, esigenze permettendo) nel quale far passare l’acqua in uscita dal filtro e misurare qui il valore pH. Vedete controindicazioni a riguardo? Immagino che ciò possa ridurre la portata del filtro, è vero? Per ovviare a questo problema sarebbe preferibile che sia ermetica? Mi rendo poi conto che il rischio sia di avere la misurazione poco distante dal punto di inserimento della CO2, con conseguente scioglimento non del tutto completato. Questo suppongo che falserebbe il valore di lettura: se usassi questa indicazione solamente per il monitoraggio dell’evoluzione a fronte della regolazione del rilascio di CO2, mentre il valore reale continuassi a misurarlo periodicamente all’interno della vasca, l’indicazione sarebbe veritiera (quindi proporzionale ai vari cambiamenti di rilascio)?
3) Non rappresentato nel disegno, ma analogamente a quanto detto per la misurazione CO2, potrei utilizzare questa “mini sump” (termine adeguato?) per introdurre il riscaldatore, quando necessario?
4) Nel caso in cui tutto ciò fosse realizzabile, avrei a disposizione un punto centrale nel quale procedere alla fertilizzazione (nel caso in cui un giorno andassi ad introdurre una pompa di dosaggio).
Cosa ne dite?
Non sono sicuro che troverei qualche cosa di già pronto che si adatti correttamente alle mie esigenze e allo spazio a mia disposizione all’interno del mobile, ma potrei pensare alla realizzazione artigianale così da prevedere già gli alloggiamenti corretti alle funzionalità richieste.
Tralasciando quindi il beneficio vero e proprio per la vasca stessa, soddisferei sicuramente l’esigenza di nascondere il più possibile la tecnica.