E questo mi chiarisce in parte il dubbio.Ma per funzionare da alghicida si deve esagerare un po' troppo nel dosaggio e questo porta problemi all'equilibrio batterico della vasca,mi sembra che molti abbiano riscontrato problemi in questo senso dopo l'uso come alghicida.Ritorno delle alghe(ovvio),invasioni di cianobatteri,dipendenza della vasca ecc.ecc.Io l'ho usato per un periodo in una vasca con protocollo Seachem senza arrivare a dosaggi alti ed ho riscontrato questo tipo di problemi a distanza anche di mesi e anni,cosa mai successa in altre.Adesso l'ho eliminato del tutto gia' da parecchio tempo e non lo userei piu' sinceramente.nicolatc ha scritto: ↑27/03/2020, 21:12A nozze proprio no, perché al contrario delle piante le alghe non sono in grado di assorbire in modo diretto la glutaraldeide, trasformandola in acido glutarico facendola entrare nel ciclo di Krebs. Quindi potrebbero solo sfruttare indirettamente quel po' di CO2 prodotta come scarto dai batteri eterotrofi che la decompongono.
Insomma, è la dose che fa il veleno, e per le alghe la soglia sufficiente a fare il veleno è un pochino più bassa.
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Ottimo ! Metterò le foto di una vasca unica nel suo genere dove effettuerò questa prova con la Glutaraldeide in dosaggi normali ma sono disposto ad aumentarli fino a quando non vedrò le alghe recedere.nicolatc ha scritto: ↑27/03/2020, 21:12Infatti per avere un effetto più visibile sulle alghe dovresti probabilmente triplicare la dose (molta gente l'ha fatto, ma non si deve assolutamente fare!). E comunque, da quello che ho letto, dipende anche dalle alghe.
Le alghe risultano più delicate delle piante, potremmo fare un'analogia con il bruciare con acqua ossigenata le alghe presenti sopra le foglie delle piante. Ovviamente il paragone è fuorviante, perché ci sono enormi differenze con la glutaraldeide.Tra alghe, pesci e piante, e batteri, le prime sono tra le più sensibili. Piante come la cladophora (che infatti è un'alga), ma anche egeria e vallisneria, in qualche caso sembrano avere avuto qualche problema.A nozze proprio no, perché al contrario delle piante le alghe non sono in grado di assorbire in modo diretto la glutaraldeide, trasformandola in acido glutarico facendola entrare nel ciclo di Krebs. Quindi potrebbero solo sfruttare indirettamente quel po' di CO2 prodotta dai batteri eterotrofi che la decompongono.
Insomma, è la dose che fa il veleno, e per le alghe la soglia sufficiente a fare il veleno è un po' più bassa.
Quindi: Vasca nostrana in cantina, dove per la prima ed unica volta in 5 anni sono riuscito a far crescere due piante italiane che non mi erano mai cresciute.
Nella stessa vasca crescono delle strane alghe patinose/filamentose verdi che hanno invaso completamente l'ambiente pur senza impedire la crescita di queste piante super ultra difficili.
La vasca è provvista di luci LED idroponiche e LED normali con CO2, temperatura invernale 13 gradi che per loro vuol dire primavera.
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Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari....e non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.
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Quali sono le motivazioni della prova?
Capire chi schiatta prima tra alghe e piante?
Di che piante "italiane" si tratta?
Ma poi perché se sono così difficili vuoi rischiare? Visto che dici che crescono comunque?
Qualche foto delle alghe...

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Si, ho letto anche io; sicuramente si crea un equilibrio diverso, sarebbe simile a versare ogni giorno un po' di aceto. La glutaraldeide è inoltre un agente riducente, e questo può potenzialmente creare altri problemi (riduzione ossigeno, potenziale redox ecc).marko66 ha scritto: ↑27/03/2020, 21:42Ma per funzionare da alghicida si deve esagerare un po' troppo nel dosaggio e questo porta problemi all'equilibrio batterico della vasca,mi sembra che molti abbiano riscontrato problemi in questo senso dopo l'uso come alghicida.Ritorno delle alghe(ovvio),invasioni di cianobatteri,dipendenza della vasca ecc.ecc.
Beh, però se le conseguenze sono durate addirittura per anni dopo aver sospeso la somministrazione, credo che la glutaraldeide non fosse la causa.
Io la sconsiglierei a prescindere, visto che come carbonio organico la CO2 è una soluzione nettamente migliore, e molto più economica. Come alghicida non dovrebbe essere proprio considerata.
Anche io! @cqrflf è l'uomo degli esperimenti!
Che piante, per curiosità?
Aggiunto dopo 4 minuti 5 secondi:
@cqrflf fa un esperimento dopo l'altro!

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Tutte queste domande sono già state fatte negli anni ma sono disperse nelle immensità del sito.
Il mio nome su AF è semplicemente l'anagramma delle consonanti del nome "acquariofiliafacile" "aCQaRioFiLiaFacile" CQRFLF in onore del grande sito che ci ospita !

Aggiunto dopo 8 minuti 31 secondi:
Le piante nostrane che ho provato a coltivare in questi anni sono quelle italiane recuperate nel bacino padano, circa una 20tina di specie ma alcune mi hanno fatto piangere in quanto morivano dopo poche settimane.
Le prove ripetute ogni anno e l'adattamento
ha richiesto vari anni di tentativi ma alla fine ci sono arrivato vicino.
Riesco a farle crescere abbastanza anche se la forma che si trova in natura è esteticamente molto più bella.
1) Stukenia pectinata
2) Potamogeton crispus
3) Najas marina
Più tardi metterò le foto.
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Perchè farei qualunque cosa pur di non avere alghe in vasca, per altro ho allestito un acquario dedicato esclusivamente alle alghe e pare non sia affatto semplice farle crescere a comando.
Le piante difficili che subiranno l'esperimento sono distribuite anche in altre vasche esterne quindi ne avrei delle "copie" di salvataggio all'occorrenza.
Aggiunto dopo 3 minuti 5 secondi:
Come dicevo vorrei conoscere più tecniche per liberarmi delle alghe.
Quella vasca non aveva nemmeno l'ombra di un'alga l'anno scorso ma è collassata in brevissimo tempo dopo un'abbondante potatura.
Non voglio farle morire ma conoscerò la loro reazione alle dosi di Glutaraldeide.
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No,intendevo mentre la usavo.Poi calando man mano le dosi la situazione è pian piano migliorata.Non era comunque l'unica,ma tra le cause secondo me si.nicolatc ha scritto: ↑28/03/2020, 12:16marko66 ha scritto: ↑ieri, 21:42
Io l'ho usato per un periodo in una vasca con protocollo Seachem senza arrivare a dosaggi alti ed ho riscontrato questo tipo di problemi a distanza anche di mesi e anni,cosa mai successa in altre.
Beh, però se le conseguenze sono durate addirittura per anni dopo aver sospeso la somministrazione, credo che la glutaraldeide non fosse la causa.
La usavo perchè prevista nel protocollo Seachem.Mai considerata per altri scopi.Mi pare comunque l'abbiano eliminata anche loro dagli ultimi protocolli.nicolatc ha scritto: ↑28/03/2020, 12:16marko66 ha scritto: ↑ieri, 21:42
Adesso l'ho eliminato del tutto gia' da parecchio tempo e non lo userei piu' sinceramente.
Io la sconsiglierei a prescindere, visto che come carbonio organico la CO2 è una soluzione nettamente migliore, e molto più economica. Come alghicida non dovrebbe essere proprio considerata.
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Ecco la situazione, dalle foto non si riesce bene a capire quale pianta sia di valore e quale non lo sia ma comunque tutte le piante sono in crescita abbastanza stabile.
Le alghe sono venute fuori dopo una potatura abbondante che pare abbia completamente destabilizzato la vasca.
Le prime di colore giallo rossiccio sono il Potamogeton crispus.
Le altre non si vedono bene.
Aggiunto dopo 1 minuto 33 secondi:
Le alghe sono venute fuori dopo una potatura abbondante che pare abbia completamente destabilizzato la vasca.
Le prime di colore giallo rossiccio sono il Potamogeton crispus.
Le altre non si vedono bene.
Aggiunto dopo 1 minuto 33 secondi:
Davvero ? Ora solo come fertilizzante ?
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Non ho piu' seguito gli sviluppi sinceramente,ma dopo il protocollo flourish era uscito l'aquavitro (mi pare) ed avevano modificato i nomi dei componenti riducendo i flaconi ed unendo i micronutrienti e l'excel era sparito(o incorporato non saprei).Non mi pare pero' che questo protocollo abbia avuto molto successo a differenza del primo.
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