cicerchia80 ha scritto: ↑21/07/2017, 7:45
basta leggere il mio profilo per vedere che di alleloparie in vasca ne ho diverse e campano bene ringraziando Dio....anzi,Egeria e Heteranthera stanno meglio delle altre
Ecco, quindi non sottovalutiamo gli effetti allelopatici, ma non li sopravvalutiamo nemmeno. @
Sini, almeno nel caso specifico di @
Cicerchia, non si sono visti effetti nonostante cambi molto diradati. Ora, se allelopatie tra piante non hanno procurato effetti visibili, perché nello stesso caso dovrebbero essere molto influenti gli allelochimici contro le alghe? Quando dicevo di mettere sulla bilancia effetti positivi e negativi dei cambi intendevo questo.
cicerchia80 ha scritto: ↑21/07/2017, 7:45
alessio0504 ha scritto: ↑Diminuzione di pearling o altri problemini li ho visti senza cambiare e li ho risolti proprio con un cambio!
La ragione su questo non te la toglie nessuno

ora che un cambio sia dannoso ...non siamo ridicoli
D'altro conto il non farlo per 2-3-4-5 mesi a me personalmente fin ora non mi ha mai causato problemi
Direi che è la sintesi!
cicerchia80 ha scritto: ↑21/07/2017, 7:45
Per il resto quoto una famosa frase che é nei nostri principi ispiratori
Per me un acquario è una comunità autonoma, che si mantiene in vita grazie ad un "proprio" equilibrio biologico.
Altrimenti si tratta di una specie di stalla, cioè di un ambiente tenuto artificialmente pulito, igienicamente ineccepibile, che non è un fine in se stesso, ma solo un mezzo per contenervi determinati animali.
Giusto, l'importante è che sia solo un principio ispiratore e non si cerchi di portarlo all'estremo in modo errato.
Faccio un esempio portando la filosofia all'estremo:
Paky ha scritto: ↑Comunque, in quella occasione ho semplicemente curato i superstiti con acqua e sale.
E perché? I parassiti fanno parte dell'universo acquatico, sono esseri affascinanti. Perché combatterli contro-natura e forzare la guarigione di un pesce? Se muore diventa altro nutrimento per le piante, amen per lui, ma almeno ci godiamo lo spettacolo naturale dei parassiti!
E lasciamo pure sempre tutti i morti anche per malattia (discus,
P. scalare ecc) nell'acqua vecchia e stagnante del nostro piccolo universo (nell'illusione che in natura sia così), tanto i batteri faranno subito il loro dovere e sarà altro cibo per tutti, la natura fa sempre la cosa migliore per l'ecosistema e gli altri pesci in natura sopravvivono...
Lorenz nello stesso libro che hai citato scrive anche:
Dall'eccesso di animali deriverà infatti una mancanza di ossigeno; allora qualche organismo prima o poi soccomberà, e la sua morte potrà passare inosservata. Ma la decomposizione del suo corpo farà enormemente aumentare i batteri, l'acqua si intorbiderà, l'ossigeno diminuirà ulteriormente; allora moriranno altri animali, e la distruzione si propagherà con ritmo incalzante
Ok, abbiamo forzato il nostro piccolo universo inserendo un pesce in più, purtroppo lo sarà sempre rispetto alla natura. Perché scrive che la sua morte propagherà i danni a ritmo incalzante? Le morti ci sono anche in natura, e viene sempre raggiunto il nuovo equilibrio.
Non fraintendetemi:
mi piace quanto scritto da Lorenz, e non mi piace per nulla l'acquario con piante finte proposto in apertura del thread.
Ma l'acquario è comunque un piegare la natura a nostro godimento.
Le piante tipicamente le forziamo a restare immerse (ho scritto "tipicamente"

).
Il rapporto pesci/litri è enormemente maggiore di quello naturale, anche se mettiamo un pesce solo in 500 litri. E' vero che in natura in branco li possiamo vedere "ammassati" in alcune situazioni, ma quanto spazio hanno comunque generalmente a disposizione e soprattutto quanto ricambio? Per cortesia, non tirate fuori le eccezioni della pozzetta d'acqua col betta.
Devo anche ammettere che nel primo acquario di Cicerchia in effetti dalla foto non vedo un pesce, quindi il rapporto è effettivamente basso. E' più un "planta" che "acquario". A me piace, anche se a giudicare dalle alghe sui vetri onestamente non so quanto tempo passi a "contemplare il piccolo mondo che ora si dispiega ai vostri occhi" per citare ancora Lorenz. Se lascio che la natura faccia il suo corso e in quel caso riempa completamente i vetri di alghe, poi cosa contemplo?
Se amiamo profondamente pesci e piante, allora la filosofia di Lorenz non va bene: più ho conosciuto i pesci osservandoli nei 5 vetri, più dovrei capire che sarebbe meglio per loro se li lasciassi vivere nel loro mondo, dove staranno certamente meglio. Al limite andiamoli solo ad osservare nel loro ambiente se e quando possibile e senza arrecare danni al loro ecosistema. Perché l'acquario sarà per loro sempre una specie di "stalla", più o meno spiacevole.
Detto questo, abbiamo l'acquario. Cerchiamo tutti ovviamente di creare le condizioni per farli vivere piacevolmente e a lungo in un ambiente piccolo ma che cerchiamo di rendere il più possibile vicino a quello naturale, compatibilmente con il non accorciare la vita: ma così come noi umani ci curiamo "innaturalmente" se prendiamo malattie per continuare a campare di più e più in salute (e ci laviamo e puliamo la nostra stretta e innaturale "stalla" più di una volta all'anno per evitare di prenderle queste malattie, apriamo perfino le finestre per ricambiare l'aria), così
non possiamo portare all'estremo la filosofia del "lasciamo fare alla natura il suo corso", perché intanto noi quel corso l'abbiamo già deviato.
Il cambio d'acqua non lo vedo produrre "un ambiente tenuto artificialmente pulito, igienicamente ineccepibile, che non è un fine in se stesso, ma solo un mezzo per contenervi determinati animali". Io lo vedo piuttosto come un mezzo per far campare meglio e più in salute proprio quegli animali che ho costretto a vivere in quello spazio innaturalmente ristretto, facendogli avere in realtà delle
condizioni più simili a quelle che hanno in natura.
Inoltre il cambio è utile anche alle piante , che riprendendosi da accumuli eccessivi tornano a svolgere a pieno ritmo il loro compito di aspira nitrati ecc.
Quindi portiamo beneficio all'intero ecosistema in miniatura.
Dopodiché, qui stiamo cercando di quantificare questi "minimi".
E voi state scrivendo, mostrando le vostre esperienze, che anche 6 mesi, un anno o più non hanno portato problemi né ai pesci né alle piante, anzi il contrario.
E questo mi affascina

Perle di saggezza dei negozianti: "i juwel sono pronti in 10 giorni, se aspetti troppo l'acquario si siede e devi ricominciare buttando via le piante e l'acqua"