nicolatc ha scritto: ↑nel tuo caso e in molti acquari potrebbero rientrare anche vittorie per altre "condizioni ambientali più favorevoli"
Nic, io credo che Diana abbia smesso di occuparsi di allelopatia, dopo aver scritto il suo libro. Lo dimostra anche il suo attuale interesse per le ricette di cucina.
Se dopo qualche anno ho mollato io, con l'acquariofilia, può benissimo averlo fatto pure lei... Forse un giorno lo farai anche tu.
La sua perdita di entusiasmo è evidente, nelle risposte all'intervista. Non sa quasi nulla delle scoperte dopo il '99.
Dice di non conoscere un caso tra i più comuni:
Egeria-
Heteranthera. Si chiese il perché della morte delle
Vallisneria, messe insieme agli
Echinodorus...
Ad un certo punto, dice anche
"Sono sicura che troverete molti documenti più recenti sull'allelopatia". Non sapendo che lo abbiamo già fatto.
In sostanza, le sue conoscenze si fermano a quando scrisse il libro.
Per quanto riguarda le "condizioni generali", sono determinanti anche per l'allelopatia.
L'
Egeria richiede zolfo, per produrre i suoi allelochimici; la
Limnophila, invece, richiede ferro. E' ovvio che ne producano di più o di meno, in base alla disponibilità di tali elementi.
E' solo un esempio, ne possiamo fare altri con il pH, la temperatura, la luce, ecc. ecc...
Passiamo alla competizione alimentare...
Tu non puoi conoscermi, perché ti sei iscritto quando io avevo già mollato, ma sono stato per 3-4 anni il moderatore di "Fertilizzazione", ascoltando i problemi nutrizionali di migliaia di acquari; sono quello che ha scritto i due articoli sui PMDD, le schede su fosforo, potassio, magnesio, ecc., nonché la trattazione sui nutrienti e sui loro effetti, citata dalla stessa Diana.
Ogni mio articolo, su qualsiasi pianta, riporta da qualche parte gli elementi nutritivi più importanti per quella specie, quelli in cui bisogna essere particolarmente generosi.
Non lo sto dicendo per vantarmi, ma per farti capire quanto sia sensibile alla nutrizione vegetale.
Vuoi che proprio io cada in quell'errore?... Confondere l'allelopatia con le carenze nutrizionali?
Tu puoi usare qualsiasi fondo, introdurre qualunque fertilizzante, montare qualsiasi lampada e tenere il pH dove ti pare, ma senza cambi d'acqua non riuscirai mai a coltivare
Egeria e
Limnophila nella stessa acqua.
Questione di tempo, ma prima o poi una ammazza l'altra; quasi sempre, vince quella che stava lì da più tempo.
Infine, nella maggior parte dei casi, l'allelopatia si manifesta con sintomi
ben precisi nella fase iniziale, che non sono collegabili a nessuna carenza nutrizionale: nasce un nuovo getto che prima parte bene, poi rallenta, infine si blocca e comincia ad appassire, prima di raggiungere il pieno sviluppo; contemporaneamente, la pianta prova a produrne un altro, che fa la stessa fine del primo.
Ci sono anche sintomi diversi, ma questo è senz'altro il più comune.
Non c'è nessun fosforo, nessun magnesio, nessun ferro, potassio, zinco o manganese, che produca tali effetti.
nicolatc ha scritto: ↑la produzione di allelochimici secondo la Walstad si è evoluta per contrastare pesci, uccelli, e tartarughe
...E anche le aghe, visto che è stata lei a scriverci un libro.
Comunque, la difesa dagli erbibori è una sua opinione personale, che non spiega l'allelopatia nel terreno e la diffusione nell'acqua. Se devo difendermi da una tartaruga, produco un allelochimico velenoso o di pessimo sapore; poi me lo tengo stretto. Non mi sognerei mai di emetterlo nell'acqua o distribuirlo dalle radici.
E' capitato anche a me, di consigliare il
Myriophyllum nella vasca dei pesci rossi, perché la tellimagrandina dovrebbe avere un sapore orribile.
Tuttavia, alcuni di loro sembrano essere più... tolleranti.
