Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Per presentarsi, conoscersi e chiacchierare
Avatar utente
marko66
Moderatore
Messaggi: 17681
Iscritto il: 27/11/17, 14:58

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di marko66 » 12/06/2018, 13:51

Rox ha scritto:
12/06/2018, 11:21
marko66 ha scritto: In natura nelle paludi come nei laghi normalmente ci sono concentrazioni notevoli delle stesse piante
Esatto!! :-bd Ma quella è una palude che sta lì da secoli, dove l'allelopatia si è già manifestata fino alla conseguenza più estrema: una specie dominante che ha fatto fuori tutte le altre.
Ovviamente, se un team di ricercatori volesse studiare il fenomeno, non va di certo in quel posto lì... perché ormai non c'è più niente da studiare.

Tu devi individuare un terremoto, un'eruzione, o un qualunque fenomeno geologico che produca un avvallamento del terreno. Un ruscello ci porta dell'acqua creando un biòtopo, poi esplode la biodiversità.
A quel punto, è lì che dovresti cercare l'allelopatia, studiando come le varie specie spariscano, una dopo l'altra, fino ad arrivare all'Highlander:



...Ma in natura ci vogliono anni o decenni, in acquario si parla di settimane. E' tutto molto più facile.
Per quanto ne so, gli scienziati incuriositi dal fenomeno hanno fatto proprio come dico io: in natura hanno solo prelevato dei campioni, di piante e di acqua, poi li hanno studiati in vitro.
Adesso ho capito cosa intendevi e concordo anche su questo :-bd L'esempio di Highlander calza a pennello.... =)) =))

Avatar utente
nicolatc
Top User
Messaggi: 7845
Iscritto il: 27/02/17, 16:59

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di nicolatc » 12/06/2018, 18:40

Rox ha scritto: Ma quella è una palude che sta lì da secoli, dove l'allelopatia si è già manifestata fino alla conseguenza più estrema: una specie dominante che ha fatto fuori tutte le altre.
Rox concordo con il tuo pensiero; credo però che lei si riferisse alla allelopatia esclusivamente come antagonismo combattuto a colpi di "allelochimici", mentre nel tuo caso e in molti acquari potrebbero rientrare anche vittorie per altre "condizioni ambientali più favorevoli": magari preferenze di temperatura, particolari nutrienti che una pianta assorbe più velocemente e che per l'altra sono vitali e scarseggiano in quel luogo (e magari solo per un certo periodo temporale) ecc.
A noi, che sia guerra di allelochimici o guerra per nutrienti interessa allo stesso modo (per i nostri acquari), quindi l'utilità resterebbe. Però potrebbe non essere replicabile in altri acquari per differente temperatura, differente fertilizzazione che ad esempio in un caso opposto renda comunque sempre disponibile un determinato nutriente essenziale per una pianta, nonostante l'altra pianta che è "rapida" ne faccia incetta, ecc.
Anche il fatto che quelle che definiamo bombe allelochimiche siano spesso piante molto rapide, mi fa ancor di più pensare ad un mix di guerra che riguarda anche l'accaparramento dei nutrienti.
Dal punto di vista scientifico, la produzione di allelochimici secondo la Walstad si è evoluta per contrastare pesci, uccelli, e tartarughe (che se ne cibano).
Tra pianta e pianta, è invece frutto del caso e ci possono essere tanti fattori ambientali (variabili) che potrebbero far pensare erroneamente ad "allelopatia".
In questo senso sarebbe anche utile capire come è stata stilata la lista nell'articolo: ad esempio, alla prima segnalazione ricevuta viene messa come caso possibile e solo dopo 5 segnalazioni analoghe da altri utenti (a cui viene richiesta anche la temperatura, il regime di fertilizzazione, CO2, luce, controprova che nello stesso "identico" ambiente le due piante crescono singolarmente molto meglio ecc...) viene aggiunta in lista come ufficiale "allelopatia"? Oppure magari già alla seconda segnalazione?
Non per polemizzare ovviamente, solo perché immagino riguardi un maggior rigore scientifico che la Walstad vorrebbe forse che si applicasse per accertarsi di ricadere in un reale caso di produzione allelopatici tra pianta e pianta, che siano distruttivi per una delle due, escludendo una differente causa (che potrebbe essere invece variabile tra una gestione ed un'altra).

Concordo con te che quella che in natura è una reale ma debole allelopatia tra piante, che magari impiegherebbe numerosi anni per portare il suo effetto, ha effetti molto più rapidi in un ambiente ristretto come l'acquario.
Però anche per arrivare alla mancanza di un certo nutriente (assorbito magari dall'altra pianta più rapida) l'acquario può essere più rapido...
Perle di saggezza dei negozianti: "i juwel sono pronti in 10 giorni, se aspetti troppo l'acquario si siede e devi ricominciare buttando via le piante e l'acqua"

Avatar utente
Rox
Ex-moderatore
Messaggi: 15999
Iscritto il: 07/10/13, 0:03

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di Rox » 13/06/2018, 12:40

nicolatc ha scritto: nel tuo caso e in molti acquari potrebbero rientrare anche vittorie per altre "condizioni ambientali più favorevoli"
Nic, io credo che Diana abbia smesso di occuparsi di allelopatia, dopo aver scritto il suo libro. Lo dimostra anche il suo attuale interesse per le ricette di cucina.
Se dopo qualche anno ho mollato io, con l'acquariofilia, può benissimo averlo fatto pure lei... Forse un giorno lo farai anche tu. :)

La sua perdita di entusiasmo è evidente, nelle risposte all'intervista. Non sa quasi nulla delle scoperte dopo il '99.
Dice di non conoscere un caso tra i più comuni: Egeria-Heteranthera. Si chiese il perché della morte delle Vallisneria, messe insieme agli Echinodorus... @-)
Ad un certo punto, dice anche "Sono sicura che troverete molti documenti più recenti sull'allelopatia". Non sapendo che lo abbiamo già fatto.
In sostanza, le sue conoscenze si fermano a quando scrisse il libro.

Per quanto riguarda le "condizioni generali", sono determinanti anche per l'allelopatia.
L'Egeria richiede zolfo, per produrre i suoi allelochimici; la Limnophila, invece, richiede ferro. E' ovvio che ne producano di più o di meno, in base alla disponibilità di tali elementi.
E' solo un esempio, ne possiamo fare altri con il pH, la temperatura, la luce, ecc. ecc...

Passiamo alla competizione alimentare...
Tu non puoi conoscermi, perché ti sei iscritto quando io avevo già mollato, ma sono stato per 3-4 anni il moderatore di "Fertilizzazione", ascoltando i problemi nutrizionali di migliaia di acquari; sono quello che ha scritto i due articoli sui PMDD, le schede su fosforo, potassio, magnesio, ecc., nonché la trattazione sui nutrienti e sui loro effetti, citata dalla stessa Diana.
Ogni mio articolo, su qualsiasi pianta, riporta da qualche parte gli elementi nutritivi più importanti per quella specie, quelli in cui bisogna essere particolarmente generosi.
Non lo sto dicendo per vantarmi, ma per farti capire quanto sia sensibile alla nutrizione vegetale.
Vuoi che proprio io cada in quell'errore?... Confondere l'allelopatia con le carenze nutrizionali?

Tu puoi usare qualsiasi fondo, introdurre qualunque fertilizzante, montare qualsiasi lampada e tenere il pH dove ti pare, ma senza cambi d'acqua non riuscirai mai a coltivare Egeria e Limnophila nella stessa acqua.
Questione di tempo, ma prima o poi una ammazza l'altra; quasi sempre, vince quella che stava lì da più tempo.

Infine, nella maggior parte dei casi, l'allelopatia si manifesta con sintomi ben precisi nella fase iniziale, che non sono collegabili a nessuna carenza nutrizionale: nasce un nuovo getto che prima parte bene, poi rallenta, infine si blocca e comincia ad appassire, prima di raggiungere il pieno sviluppo; contemporaneamente, la pianta prova a produrne un altro, che fa la stessa fine del primo.
Ci sono anche sintomi diversi, ma questo è senz'altro il più comune.
Non c'è nessun fosforo, nessun magnesio, nessun ferro, potassio, zinco o manganese, che produca tali effetti.

nicolatc ha scritto: la produzione di allelochimici secondo la Walstad si è evoluta per contrastare pesci, uccelli, e tartarughe
...E anche le aghe, visto che è stata lei a scriverci un libro. :D
Comunque, la difesa dagli erbibori è una sua opinione personale, che non spiega l'allelopatia nel terreno e la diffusione nell'acqua. Se devo difendermi da una tartaruga, produco un allelochimico velenoso o di pessimo sapore; poi me lo tengo stretto. Non mi sognerei mai di emetterlo nell'acqua o distribuirlo dalle radici.

E' capitato anche a me, di consigliare il Myriophyllum nella vasca dei pesci rossi, perché la tellimagrandina dovrebbe avere un sapore orribile.
Tuttavia, alcuni di loro sembrano essere più... tolleranti. :))
Questi utenti hanno ringraziato Rox per il messaggio:
nicolatc (13/06/2018, 13:40)
"Essentia non sunt multiplicanda praeter necessitatem"
(Rasoio di Occam)

Avatar utente
cicerchia80
Amministratore
Messaggi: 53615
Iscritto il: 07/06/15, 8:12

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di cicerchia80 » 13/06/2018, 13:17

Rox ha scritto: Dice di non conoscere un caso tra i più comuni: Egeria-Heteranthera.
..... eppure da me campano, infatti cercavo da lei proprio delle risposte...che a dirla tutta non ho avuto
Ad un certo punto mi stavo quasi pentendo
Stand by

Avatar utente
Giueli
Ex-moderatore
Messaggi: 16101
Iscritto il: 21/01/17, 22:27

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di Giueli » 13/06/2018, 13:39

Sono d’accordo con Vittorio...

È un fenomeno che dipende da diverse variabili,soprattutto in ambiente acquatico,mentre è praticamente certo in ambiente terrestre:

“In ambiente terrestre le sostanze allelochimiche possono saturare il terreno, mentre si assume che in ambiente acquatico esse abbiano una emivita breve e che, come avviene per molte tossine, vengano inattivate dalla luce, siano sensibili alla temperatura, o subiscano degradazione da parte di batteri (Arzul e Gentien, 2006, Fistarol, 2004). ”

Inoltre la quantità di nutrienti presentarti gioca un ruolo fondamentale:

“La vicinanza tra donatore e bersaglio assicura il trasferimento delle specie chimiche da uno all’altro, ma in ambiente acquatico le sostanze rilasciate sono costantemente diluite e al vantaggio del donatore per la ridotta competizione e l’aumento della disponibilità di risorse si sovrappone la capacità del recettore di resistere o meno all’agente chimico incontrato, di coesistere col donatore e magari di trarre beneficio dagli allelochimici (Legrand et al., 2003).”

Con il termine allelopatia però non ci si riferisce solo a inibitori ma anche sostanze stimolanti:

”Secondo La International Allelopathy Society, il termine si riferisce a qualsiasi processo che coinvolge metaboliti secondari prodotti da piante, alghe, batteri e funghi e che influenzano lo sviluppo di sistemi naturali e agricoli. Questa definizione comprende sia effetti stimolanti che inibitori, e sia interazioni dirette che indirette (Legrand et al., 2003).”

Molto dipende dalle variabili in gioco,da ciò possiamo spiegare il perché in alcune vasche specie ritenute allelopatiche vivano tranquillamente ed in altre invece l’inibizione è confermata.
Questi utenti hanno ringraziato Giueli per il messaggio:
nicolatc (13/06/2018, 13:43)
Il Dao di cui si può parlare non è l'eterno Dao...
Daodejing.

Seguo...😎

Guarda che anche le scorregge al vento non vanno perse , casomai si trasformano.... cit. Marcello.

Humboldt
Ex-moderatore
Messaggi: 3559
Iscritto il: 12/12/17, 19:38

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di Humboldt » 13/06/2018, 13:57

cicerchia80 ha scritto: ..... eppure da me campano, infatti cercavo da lei proprio delle risposte...
con tutti quei intrugli che testi pieni di chelanti di ogni tipo può essere che hai beccato qualcosa che contrasta con l'allelochimico :-?
ma il mio è solo un "pour parler" :D

Io le tengo insieme e finché ero a 750 di conducibilità, N03 a 40-50 e pH ca. 7 e zero cambi, crescevano entrambe bene (con la solita rottura delle continue potature dell'Heteranthera).
Ora che sono sceso a 350 di conducibilità, N03 a 25 e pH 6,8 e con diversi cambi... l'Heteranthera mi sta salutando :-h (nonostante il dimezzamento dell'Egeria) :-??

Detto così sembra tutto a favore di un fattore competitivo rispetto ai nutrienti e alla loro disponibilità (o accesso da parte delle piante)... ma l'Heteranthera, nel salutarmi, mostra alla perfezione i sintomi descritti da @Rox in relazione all'allelopatia ~x(

Maremma allelopatica

Aggiunto dopo 14 minuti 51 secondi:
Gli altri nutrienti sembrano ok sia da risposta delle piante
IMG_20180610_205046_7726218116987397341.jpg
IMG_20180509_160251_971942076761257907.jpg
che da test JBL...
:-??
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
"Immagino che il pesce fuori dall'acqua sia l'unico pesce ad avere un'idea di cosa sia l'acqua." JRR Tolkien

Avatar utente
cicerchia80
Amministratore
Messaggi: 53615
Iscritto il: 07/06/15, 8:12

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di cicerchia80 » 13/06/2018, 14:23

Humboldt ha scritto:
cicerchia80 ha scritto: ..... eppure da me campano, infatti cercavo da lei proprio delle risposte...
con tutti quei intrugli che testi pieni di chelanti di ogni tipo può essere che hai beccato qualcosa che contrasta con l'allelochimico :-?
ma il mio è solo un "pour parler" :D

Io le tengo insieme e finché ero a 750 di conducibilità, N03 a 40-50 e pH ca. 7 e zero cambi, crescevano entrambe bene (con la solita rottura delle continue potature dell'Heteranthera).
Ora che sono sceso a 350 di conducibilità, N03 a 25 e pH 6,8 e con diversi cambi... l'Heteranthera mi sta salutando :-h (nonostante il dimezzamento dell'Egeria) :-??

Detto così sembra tutto a favore di un fattore competitivo rispetto ai nutrienti e alla loro disponibilità (o accesso da parte delle piante)... ma l'Heteranthera, nel salutarmi, mostra alla perfezione i sintomi descritti da @Rox in relazione all'allelopatia ~x(

Maremma allelopatica
Ma aspetta.......
Cacchio,tu sei il biologo e io il fabbro :-??

Ma cerco di farmi capire....
Humboldt ha scritto: Io le tengo insieme e finché ero a 750 di conducibilità, N03 a 40-50 e pH ca. 7 e zero cambi, crescevano entrambe bene (con la solita rottura delle continue potature dell'Heteranthera).
Ora che sono sceso a 350 di conducibilità, N03 a 25 e pH 6,8 e con diversi cambi... l'Heteranthera mi sta salutando (nonostante il dimezzamento dell'Egeria)
Va bene.....è allelopatia (OT di chelato non uso nulla solo micro liberi)
Si è manifestata,ha trovato le condizioni ideali per farlo è morta la più debole,fine della storia

Io d'altro canto ho massimo 200 µS/cm di conducibilità,fino a qualche mese fa avevo i discus ora ho dei Rio Nanay,cambi d'acqua nell'ordine di massimo tre all'anno, quando mi è andata male
Le prove le sai,da quel dì ancora non riattacco la CO2,tanto le piante crescono uguale,e ancora stò giocando a far funzionare quella maledetta plafo a LED X(
Eppure se la spassano bene entrambe

Ora...io sono di AF,avrò letto 100 casi dove uno le aveva insieme e sono morte,in realtà no,ma se non sono loro sono altre

Ma prendi l'acquariofilo medio,o anche pa Walstad che cambia l'acqua massimo ogni tre mesi e questa "guerra" non l'ha mai notata....
Vagli a spiegare che esiste :-??

Tu al posto loro o al mio che le coltivo insieme da tre anni,crederesti a chi ti dice che non possono stare insieme?
Stand by

Avatar utente
Rox
Ex-moderatore
Messaggi: 15999
Iscritto il: 07/10/13, 0:03

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di Rox » 13/06/2018, 19:21

Giueli ha scritto: Molto dipende dalle variabili in gioco,da ciò possiamo spiegare il perché in alcune vasche specie ritenute allelopatiche vivano tranquillamente ed in altre invece l’inibizione è confermata.
Giueli e Cicerchia, prendete il numero e mettetevi in coda! :))

Forse mi sono spiegato male, ma questo è un mio articolo di 5 anni fa:
  • Si tratta, tra l'altro, di un argomento estremamente complesso anche per gli scienziati, perché gli allelochimici possono interagire in combinazione tra loro.
    Inoltre, i loro effetti possono essere diversi, secondo le condizioni in cui la pianta si trova.
    Infine, molti acquari sono soggetti a cambi d'acqua frequenti, talvolta con quantità molto alte, pertanto risulta difficile accorgersi di effetti allelopatici.

    Non ci stupiamo, dunque, se ci capiterà di sentire frasi come questa:
    "Ho l'Egeria densa da più di un anno, insieme alla Limnophila, e vi posso assicurare che stanno benissimo."
    L'allelopatia c'è sicuramente, ma possono esserci varie spiegazioni per cui non si manifesta.
All'epoca, avevo letto anch'io alcuni articoli accademici, tra cui quelli citati da Giueli; tuttavia, cercavo di scrivere per tutti, quindi in modo semplice e scorrevole.
Secondo una regola che mi ero dato, non dovevo mai costringere la gente a cercare su Wikipedia: se cito i "metaboliti primari e secondari", devo spiegare cos'è un metabolita; lo stesso vale per tutti gli altri termini non compresi nel linguaggio quotidiano.
L'articolo sarebbe stato lunghissimo; questo spiega la mia semplificazione di allora.

Per rispondere a Cicerchia, credo sia necessario uno dei miei soliti esempi.
Se metto nella stessa stanza un laziale e un romanista, sarò costantemente a rischio di scazzottata.
Magari non succede, forse per un po' faranno pure amicizia... Ma basta un rigore negato, una battuta che sfugge, una papera di un portiere... e quel giorno si accoltellano a vicenda.

Per qualche motivo, l'Heteranthera di Cicerchia sopravvive nonostante l'allelopatia.
Forse l'Egeria è carente di zolfo, forse c'è una forte attività batterica che degrada gli allelochimici in fretta, forse i suoi LED inattivano quelle sostanze, forse... non lo sappiamo.
Ma il pericolo è sempre lì; magari basta un calo di pH per scatenare l'inferno, come un fuori-gioco millimetrico causa la scazzottata tra tifosi.

Insomma, con tutte le piante che ci sono, io non terrei insieme proprio quelle due.

Avatar utente
cicerchia80
Amministratore
Messaggi: 53615
Iscritto il: 07/06/15, 8:12

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di cicerchia80 » 13/06/2018, 19:58

Rox ha scritto: Per rispondere a Cicerchia, credo sia necessario uno dei miei soliti esempi.
Se metto nella stessa stanza un laziale e un romanista, sarò costantemente a rischio di scazzottata.
Magari non succede, forse per un po' faranno pure amicizia... Ma basta un rigore negato, una battuta che sfugge, una papera di un portiere... e quel giorno si accoltellano a vicenda.
Te la quoto alla grande :-bd
Infatti
cicerchia80 ha scritto: Va bene.....è allelopatia (OT di chelato non uso nulla solo micro liberi)
Si è manifestata,ha trovato le condizioni ideali per farlo è morta la più debole,fine della storia
Come ben sai per qualche motivo non sono mai riuscito nel 300 litri a coltivare il Pogostemon
Se ben ricordi mi ci hai preso in giro pure tu :ymdevil:
Eppure niente,su 30 piante in salute Egeria ed Heteranthera comprese quella moriva
E ci ho provato 3 volte!

Nella vaschetta delle potature stava bene e li periva
Beh...... allelopatia sicuro :x non sò con chi ma è certa
Rox ha scritto:
Giueli ha scritto: Molto dipende dalle variabili in gioco,da ciò possiamo spiegare il perché in alcune vasche specie ritenute allelopatiche vivano tranquillamente ed in altre invece l’inibizione è confermata.
Giueli e Cicerchia, prendete il numero e mettetevi in coda! :))

Forse mi sono spiegato male, ma questo è un mio articolo di 5 anni fa:
  • Si tratta, tra l'altro, di un argomento estremamente complesso anche per gli scienziati, perché gli allelochimici possono interagire in combinazione tra loro.
    Inoltre, i loro effetti possono essere diversi, secondo le condizioni in cui la pianta si trova.
    Infine, molti acquari sono soggetti a cambi d'acqua frequenti, talvolta con quantità molto alte, pertanto risulta difficile accorgersi di effetti allelopatici.

    Non ci stupiamo, dunque, se ci capiterà di sentire frasi come questa:
    "Ho l'Egeria densa da più di un anno, insieme alla Limnophila, e vi posso assicurare che stanno benissimo."
    L'allelopatia c'è sicuramente, ma possono esserci varie spiegazioni per cui non si manifesta.
All'epoca, avevo letto anch'io alcuni articoli accademici, tra cui quelli citati da Giueli; tuttavia, cercavo di scrivere per tutti, quindi in modo semplice e scorrevole.
Secondo una regola che mi ero dato, non dovevo mai costringere la gente a cercare su Wikipedia: se cito i "metaboliti primari e secondari", devo spiegare cos'è un metabolita; lo stesso vale per tutti gli altri termini non compresi nel linguaggio quotidiano.
L'articolo sarebbe stato lunghissimo; questo spiega la mia semplificazione di allora.

Per rispondere a Cicerchia, credo sia necessario uno dei miei soliti esempi.
Se metto nella stessa stanza un laziale e un romanista, sarò costantemente a rischio di scazzottata.
Magari non succede, forse per un po' faranno pure amicizia... Ma basta un rigore negato, una battuta che sfugge, una papera di un portiere... e quel giorno si accoltellano a vicenda.

Per qualche motivo, l'Heteranthera di Cicerchia sopravvive nonostante l'allelopatia.
Forse l'Egeria è carente di zolfo, forse c'è una forte attività batterica che degrada gli allelochimici in fretta, forse i suoi LED inattivano quelle sostanze, forse... non lo sappiamo.
Ma il pericolo è sempre lì; magari basta un calo di pH per scatenare l'inferno, come un fuori-gioco millimetrico causa la scazzottata tra tifosi.

Insomma, con tutte le piante che ci sono, io non terrei insieme proprio quelle due.
Ma infatti....sappiamo che l'Egeria è cosmopolita si adatta a tutto ecc ecc,l'Heteranthera forse meno ma per un pesce andiamo a cercare lo 0.075 di decimale sul pH(mi devo sbrigare a finirci un articolo a proposito :D )invece con le piante non ce ne preoccupiamo mai :-q

Può essere benissimo il caso di @Humboldt,un pH ed una conducibilità più idonea potrebbero averle portate a rilasciare tossine una con l'altra ed è stata sottomessa quella che era in svantaggio per qualche motivo...pardon non ricordo a memoria verso che senso era l'allelopatia
Occhio però a non cadere nell'errore di far credere alla gente che scoppi l'acquario e mi capita davvero di leggerlo @-)
Al massimo muore una pianta insomma
Rox ha scritto: Insomma, con tutte le piante che ci sono, io non terrei insieme proprio quelle due.
Beh ecco.....per esempio non le consiglio se uno mi chiede quale pianta abbinare,ma se le ha già insieme significa che vli piacciono, piuttosto che rinunciare ad una a priori può "giocarsela" oppure come spesso capita una non farà mai stare al top l'altra ma potrebbe avere comunque un aspetto gradevole

Non ritiro in ballo i cambi d'acqua che sicuramente siamo d'accordo.....ora va di moda cambiare il 90% ogni tot,dopo che si è fatto cambi dal 25 al 50% settimanali @-) ...beh piuttosto mi faccio un Malawi...ma con chi ha una gestione del genere di certo non gli tiro fuori l'allelopatia aerea,forse nemmeno quella di terra...dato il tempo della durata degli allestimenti
Questi utenti hanno ringraziato cicerchia80 per il messaggio:
nicolatc (13/06/2018, 20:35)
Stand by

Avatar utente
Giueli
Ex-moderatore
Messaggi: 16101
Iscritto il: 21/01/17, 22:27

Commenti all'intervista di Diana Walstad!

Messaggio di Giueli » 14/06/2018, 0:16

Rox ha scritto: tuttavia, cercavo di scrivere per tutti, quindi in modo semplice e scorrevole.
Secondo una regola che mi ero dato, non dovevo mai costringere la gente a cercare su Wikipedia: se cito i "metaboliti primari e secondari", devo spiegare cos'è un metabolita; lo stesso vale per tutti gli altri termini non compresi nel linguaggio quotidiano.
L'articolo sarebbe stato lunghissimo; questo spiega la mia semplificazione di allora.
Assolutamente d’accordo :-bd ... infatti non lo scritto io ma è una citazione ad un testo.
Rox ha scritto: Se metto nella stessa stanza un laziale e un romanista, sarò costantemente a rischio di scazzottata.
Dici... :-? ... allelopatia... :-?
:)) =)) :))

Te dici prevenire è meglio che cura l’ho capito,questo ;)
► Mostra testo
Il Dao di cui si può parlare non è l'eterno Dao...
Daodejing.

Seguo...😎

Guarda che anche le scorregge al vento non vanno perse , casomai si trasformano.... cit. Marcello.

Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 12 ospiti