visto e considerato che non è un argomento trattatissimo e che l’esperienza può essere utile, condivido la mia sull’utilizzo di legno di ulivo.
Trovato in legnaia, bellissimo (per me) ad arco, e rimane anche in piedi da solo!
Le premesse sono, per la selezione:
- Il campo dove è stato preso la sezione di ramo non subisce trattamenti di fitofarmaci, mai stati effettuati. Come lo so? È mio :P
- Il ramo non aveva carie evidenti, solo parti attaccate dai tarli in maniera superficiale, facilmente eliminabili lavorando il legno con un scalpello da legno
- Il ramo era già stagionato almeno un anno nella legniaia, quindi completamente secco
Il legno di ulivo è facile da identificare quando marcio o tarlato, è un legno molto "denso" e pesante, basta prenderlo in mano, sentire come suona, si capisce in maniera abbastanza semplice.
Due bolliture, in verità senza fasciarmi la testa eccessivamente con la tempistica, controllavo semplicemente di tanto in tanto l’acqua e la cessione di tannini, quando avevo l’impressione che il colore raggiungeva il culmine senza più scurirsi interrompevo e buttavo in acqua fredda pulita. Non credo che i tannini raggiungano la saturazione, hanno una solubilità in acqua soprendente (considerate che quelli puri utilizzati in enologia si sciolgono in acqua anche al 50%) ma ho comunque non ritenuto necessario prolungare eccessivamente la bollitura per non non indebolire il legno.
Cambi d’acqua fresca e pulita praticamente quotidiani per una decina di giorni, credo, anche qui, non mi sono fasciato la testa più di tanto: acqua sporca -> cambio.
Fra un cambio d’acqua e l’altro mi sono dedicato alla pulizia, con un taglierino, qualche scalpello da falegname, cartavetro ed una spazzola d’acciaio, per togliere tutta la corteccia e le parti che poi, mano a mano che il legno rimaneva in acqua, cedevano ammorbidendosi.
Ho notato che in corrispondenda dei nodi c’è una certa facilità al marciume, queste parti più scure cedono anche più sostanza in acqua, infatti la cessione è drasticamente diminuita dopo averle accuratamente grattate/eliminate.
@Connie e @Artic1

Ed ecco il legno, ormai nella stessa acqua da qualche tempo senza più cedere troppo colore (l'acqua l'ha già ambrata un altro legno acquistato in negozio, quindi non c'è necessità che lo faccia anche lui!)

Quella che vedete è una spaccatura, dove ho provveduto a togliere le parti appuntite/schegge per timore potessero ferire i pesci, l'idea sarebbe in futuro di metterci un' altra anubia dentro o nasconderci eventualmente un areatore..
Penso, tempo permettendo, di inserirlo in acquario questo fine settimana, così vediamo come si comporta.
Un saluto!