LED lampade idroponica

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Messaggio di Ketto » 29/06/2018, 9:25

roby70 ha scritto: E se invece delle 6500K assieme ai LED GROW da idroponica utilizzassimo delle 10000K per avere anche più blu?
Secondo me ti ha già risposto artic
Artic1 ha scritto: Di certo posso segnalare che come diceva la Walstad (se ricordo bene era lei Oppure qualcuno sul topic... ) la luce blu in ampio eccesso tende a favorire molto le alghe. Questo posso confermarlo!
Fai conto che con le idroponica aggiungi ulteriore blu... puoi sicuramente provare ma c'è il rischio di esagerare :-??

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roby70
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Messaggio di roby70 » 29/06/2018, 9:34

Ketto ha scritto: Fai conto che con le idroponica aggiungi ulteriore blu... puoi sicuramente provare ma c'è il rischio di esagerare
:-bd Mi ero perso il pezzo di @Artic1, scrive troppo :)) Ma perchè tutto quel blu favorirebbe le alghe? @Giueli :D
Poi rileggendo con calma quello scritto sopra è anche vero che le piante hanno bisogno anche di altri spettri come il verde che è presente nella 6500K ma poco nelle 10000K, corretto?
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Messaggio di Artic1 » 29/06/2018, 14:16

roby70 ha scritto: perchè tutto quel blu favorirebbe le alghe? @Giueli
Perché se non erro è anche la frequenza luminosa che le alghe riescono a sfruttare meglio, mentre non riescono a sfruttare quanto le piante il rosso (che peraltro è pure meno energetica rispetto al blu ma che da quindi un certo vantaggio alle piante rispetto alle alghe perché è molto rilevante a livello di luce solare). Però sto andando a memoria e potrei sbagliarmi :-?
roby70 ha scritto: le piante hanno bisogno anche di altri spettri come il verde che è presente nella 6500K ma poco nelle 10000K, corretto?
Si, più o meno è così.


Io comunque continuo a sostenere che parlare di K per definire se una lapada va bene o no è tendenzialmente errato. Serve sempre la comppsizione dello spettro.
Cerco di spiegarmi meglio:
Ketto ha scritto: Guardando la luce prodotta dal sole, quella prodotta da una CFL a 6000 kelvin e un LED alla stessa temperatura di colore il nostro occhio non vede differenze... ma guardando gli spettri si vede che le luci che stiamo osservando non sono per niente uguali.
Questo è perché il colore percepito finale e quindi la rispettiva temperatura in kelvin del modello del corpo nero altri non è che (passatemi la semplificazione) la media ponderata dell'emissione di tutte le frequenze di luce emesse. In pratica:
Il baricentro di questo grafico (ottenuto usando la quatita di emissione, ossia la y del grafico, come peso)
Immagine
Cade quasi esattamente nello stesso punto di questo
Immagine
Pertanto pur avendo spettri evidentemente differenti si ottiene una luce visivamente simile e pertanto con una ottima resa cromatica. Se ci fate caso la carenza di emissioni del secondo grafico, nella zona dell'azzurro, è infatti compensata da una maggiore presenza di blu rispetto al primo grafico.
Anche queste che sono solo LED blu e rossi
Immagine
di fatto se andate a fare una media ponderata della distribuzione delle frequenze.... Alla fine scoprite che è paragonabile ad una 4000k o poco sotto (perché essendoci molto rosso il "baricentro" del grafico è spostato verso destra.) ;)
Come diceva @Ketto credo anche io ci sia un po' di confusione.
Il numero di kelvin è rappresentativo del tipo di luce finale che otteniamo, ma non è certezza della buona distribuzione nelle varie lunghezze d'onda. Quello che è rilevante è sempre il grafico, che ci permette di capire se possiamo soddisfare le esigenze fotosintetiche delle piante e ci aiuta anche a capire come sia la resa cromatica finale.
Un grafico come questo Immagine avrà un'ottima resa cromatica, il grafico delle mie 20000k da marino ma che ho su un acqua dolce e che ho preso per sbaglio anni fa
page0024_-1041599763.jpg
non sarà affatto bilanciato a livello di resa cromatica e la luce avrà una notevole parvenza di blu.

In sintesi:
  • Guardate lo spettro e non solo i k
  • In generale con i LED attuali se si ha una lampada da 6000/6500 k di solito si ha una lampada idonea all'acquario (di solito ottenuta sommando LED bianchi, blu e rossi o gialli in proporzioni variabili ma con ampia prevalenza dei primi)
  • potete usare lampade da idroponica con quasi solo blu e rosso per ridurre il consumo e massimizzare la resa fotosintetica, senza problemi, ma la vostra vasca avrà visivamente un colore molto diverso da quello che avreste normalmente, cosa che penso non gradirebbero ne le vostre piante rosse e nemmeno i vostri pesci

Spero di esser stato comprensibile :)

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Messaggio di roby70 » 29/06/2018, 14:51

Sei stato chiarissimo :-bd
Il discorso dei Kevin è corretto ma molte volte non conoscendo lo spettro usiamo quelli supponendo che ad esempio tutte le 6500k siano simili :-??
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Messaggio di Artic1 » 29/06/2018, 17:21

roby70 ha scritto: molte volte non conoscendo lo spettro usiamo quelli supponendo che ad esempio tutte le 6500k siano simili
Credo che possa andare bene per buona parte dei LED in commercio come ragionamento. Però senza lo spettro non si può mai essere sicuri. :(

Aggiunto dopo 1 minuto 43 secondi:
PS:
roby70 ha scritto: scrive troppo
:-
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Messaggio di roby70 » 29/06/2018, 18:02

^:)^
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Messaggio di nicolatc » 01/07/2018, 0:18

Ketto ha scritto: Un LED blu ha solo la parte dello spettro che vediamo a sinistra e la resa visiva non è paragonabile a nessuna gradazione kelvin possibile. Un esempio che rende ancora di più l'idea è il LED verde, qualcuno sa dirmi che temperatura kelvin è? Nessuna non esiste nessuno spettro di emissione del corpo nero con la stessa resa cromatica. La luce solare ha un picco in prossimità della luce verde ma non è verde è 5800 kelvin.
:ymapplause: :ymapplause: :ymapplause:
Esatto!
@Sini
I LED colorati, o perfino ad esempio delle lampade a incandescenza sopra le quali è stato applicato un filtro molto selettivo che le fa apparire rosa, blu, verdi o gialle, non hanno nulla a che vedere con i Kelvin, perché hanno una banda estremamente selettiva, mentre i Kelvin si riferiscono sempre ad una luce che copre l'intero spettro del visibile: i Kelvin si riferiscono ad una luce che può variare tonalità dal rosso (curva spettrale mediamente bassa, che cresce verso l'estremità destra del visibile), arancione, giallo (curva spettrale mediamente alta, leggermente convessa con centro sul giallo), fino al bianco quasi bluastro (curva spettrale altissima che cresce verso l'estremità sinistra del visible). Cambia il verso dell'inclinazione della curva spettrale, ma copre sempre tutte le frequenze.
I kelvin servono poco con i LED colorati o con le luci che emettono per picchi stretti: se ho un LED verde, non c'è una temperatura equivalente.
Se avessi una fonte di luce con due picchi spettrali strettissimi, uno centrato sul blu e uno sul rosso, la luce viola prodotta ancora una volta non ha una temperatura corrispondente.
Per convenzione si indica in realtà la temperatura corrispondente al picco più alto del suo spettro: mettiamo che il picco del blu sia poco più alto di quello rosso, nei dati sarebbe quindi indicato 10.000 Kelvin ma non è quello che riscontriamo da quella luce violacea!

Insomma, i Kelvin ci servono a discernere la tonalità della luce con le fonti ad emissione spettrale larga (incandescenza-calde, alogene-calde o fredde); con i neon c'è già qualche problemino, con i LED colorati non ha senso. È molto meglio avere come dato in questi casi la lunghezza d'onda di riferimento.

Aggiunto dopo 12 minuti 38 secondi:
Oops, mi ero fermato alla penultima pagina e ho letto adesso l'intervento di Artic che ho praticamente ripetuto, chiedo scusa :-s

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Sini (01/07/2018, 0:23)
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Messaggio di Artic1 » 01/07/2018, 1:55

nicolatc ha scritto: Oops, mi ero fermato alla penultima pagina e ho letto adesso l'intervento di Artic che ho praticamente ripetuto, chiedo scusa
A me sta benissimo, ho letto anche volentierissimo il tuo di intervento!!! :D
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Messaggio di luigidrumz » 01/07/2018, 9:25

Finalmente ho avuto qualche minuto per sedermi e leggere quello che mi mancava di questo topic che sta dando tantissimi spunti di riflessione.
Ho sempre sostenuto che conoscendo i kelvin, si sa tutto e nient, tant'è vero che preferisco guardare il risultato dello spettrofotometro da 4 soldi che ho costruito col dvd per capire "cosa" (a livello spettrale) mi da un LED.
Ketto ha scritto: 3 o più tipi:
- spazio alla fantasia ( plafo di Luigi e Cicerchia)
La scelta dei miei LED non è stata guidata dalla fantasia, ma dalla volontà di dare alle piante le frequenze di cui hanno bisogno...e purtroppo avendo sempre dati "cinesi" c'è bisogno sempre di provare prima di avere qualche risultato. Magari avessi la possibilità di avere un PARmeter come la walstad... :( quello si che risolverebbe tutti i problemi.
ps
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Ketto (01/07/2018, 11:41)

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Messaggio di Ketto » 01/07/2018, 10:50

luigidrumz ha scritto: La scelta dei miei LED non è stata guidata dalla fantasia
Probabilmente mi sono espresso male, so benissimo che non è casuale... era solo un modo di dire ;) nel senso che per tre o più tipologie di LED le scelte possibili sono talmente tante che è difficile dare delle indicazioni precise a priori. (Quando si decide di andare con una sola gradazione di kelvin il consiglio di massima è usare 6500 k, ma in questo caso non si può fare). (Sinceramente reputo la tua plafoniera "wireless" geniale ^:)^) L'utilizzo di chip LED singoli permette di crearsi proprio lo spettro che si desidera data l'enorme disponibilità del mercato
Cattura di schermata (459).png
Come dici tu non viene mai fornito lo spettro preciso dal venditore ma almeno abbiamo una idea di massima.
Il loro difetto è che sono più difficili da montare rispetto ad una barra LED che arriva pronta da installare ma come ho detto si hanno dei vantaggi sulla gestione dello spettro non indifferenti.
luigidrumz ha scritto: tant'è vero che preferisco guardare il risultato dello spettrofotometro da 4 soldi che ho costruito col dvd per capire "cosa" (a livello spettrale) mi da un LED.
Interessante :-?
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