Ragnar ha scritto: ↑Ragazzi secondo voi acquistando l'elettrovalvola si può collegare direttamente al timer delle luci??
Sarebbe preferibile collegare l'elettrovalvola ad un timer separato, che la fa aprire un'ora prima dell'accensione luci, e la fa chiudere mezzora-un'ora prima dello spegnimento luci.
Infatti, non appena le luci si accendono la richiesta di CO
2 delle piante è massima (i famosi 30-40 mg/l di picco), ma se inizi ad erogare in quel momento non ci sarà una quantità sufficiente a soddisfare pienamente le loro esigenze. Se l'erogazione è leggera e l'acquario è molto grande, è meglio aprire l'elettrovalvola anche un'ora e mezza o due ore prima dell'accensione luci.
Viceversa, poco prima dello spegnimento l'attività fotosintetica è nettamente inferiore e altrettanto lo è la richiesta di CO
2.
Ragnar ha scritto: ↑Ed una erogazione che dura 8 ore, così come il fotoperiodo può bastare?
Si (tranne il fatto che conviene anticipare il periodo di circa un'ora).
Ragnar ha scritto: ↑Cioè se le piante in assenza di luce non assorbono, anzi rilasciano CO
2, non ha senso erogare al di fuori del fotoperiodo, di conseguenza la ricarica durerebbe parecchio di più!!!!! Io ad esempio ora erogo h 24
In realtà alcune piante (prettamente acquatiche) sono capaci di incamerare CO
2 al di fuori della fotosintesi (come acido malico) per poi utilizzarla nel periodo di fotosintesi.
Un'erogazione limitata al periodo di illuminazione ti consente di spingere di più, senza rischiare di notte un eccesso pericoloso per la fauna. Quindi per conduzioni spinte può essere un vantaggio. E comunque, la ricarica ti dura di più e il tempo per il cambio si allunga.
In caso di rottura dell'impianto, lo spegnimento serale potrebbe rivelarsi un'ancora di salvezza: in pratica, si riduce il rischio strage (ma non lo si elimina).
Per il discorso economico, devi considerare il costo dell'elettrovalvola, del secondo timer, e il consumo elettrico dei due componenti: sono costi che probabilmente superano il risparmio per la minore quantità giornaliera di CO
2.
Questione pH:
Senza erogazione, in acquari densamente piantumati e con piante "affamate", il pH può aumentare di oltre 1 punto durante la fotosintesi.
Con leggera erogazione continua, il pH aumenta al massimo di qualche decimo durante la fotosintesi.
Con abbondante erogazione continua, il pH resta praticamente stabile (ma i pesci di notte potrebbero soffrire la condizione di alta CO
2 unita a scarso ossigeno).
Con erogazione solo diurna ma leggera, il pH resta praticamente stabile (in acquari molto piantumati) o si riduce di pochi decimi durante la fotosintesi.
Con erogazione solo diurna "a palla", il pH si riduce di almeno mezzo punto, fino al massimo di un intero punto, durante la fotosintesi.
Le oscillazioni giornaliere di pH sopra descritte comunque non costituiscono un particolare problema per la fauna, perché non sono istantanee e non sono associate ad una variazione dei sali (e quindi della pressione osmotica).
Il pH più alto durante la fotosintesi che si riscontra con una leggera erogazione continua, o il pH più alto di notte, che si riscontra in caso di forte erogazione diurna, potrebbe trasformare qualche composto da solubile ad insolubile, qualcosa potrebbe precipitare. Ma l'effetto e le conseguenze dipendono dal pH di base e altri fattori.
Una conduzione AF-like dovrebbe propendere per meno componenti, meno complessità, più naturalità e stabilità, e quindi per una modica erogazione continuativa.
Alla fine entrambi i metodi hanno vantaggi e svantaggi, e credo che sostanzialmente si equivalgano. Non c'è una scelta sbagliata ed una giusta.
Perle di saggezza dei negozianti: "i juwel sono pronti in 10 giorni, se aspetti troppo l'acquario si siede e devi ricominciare buttando via le piante e l'acqua"