Mazza oooooohhh
Avevo beccato la discussione alle prime battute; poi gli impegni di lavoro mi hanno...

; e ora mi ritrovo a leggere un super topic
MOLTO interessante soprattutto perché emergono le diverse esperienze. Infatti, a mio modestissimo avviso, non dovendo fare della "scienza esatta" (a cui manco i matematici ci credono tanto...) l'esperienza di chi gestisce o ha gestito acquari SF aiuta a dipanare le nebbie sul funzionamento di questi sistemi piccoli ma comunque complessi.
Ora, giusto per smentirmi sulla scienza esatta
nicolatc ha scritto: ↑una parte dell'azoto "sparirebbe", convertita dalla pianta in energia

"Albert E., perdonalo, perché non sa quel che dice"
Queste "sparizioni" forse avvengono solo nel nucleo delle stelle.
In un acquario (con o senza filtro) l'azoto "fuoriesce dal sistema":
- per effetto della denitrificazione (quando si determinano le giuste condizioni che favoriscono i batteri anaerobi) quasi mai in quantità significative
- con i cambi d'acqua (sempre se l'acqua non la preleviamo da qualche pozzo con NO3- alle stelle
)
- prelevando biomassa animale, vegetale, batterica, ecc. Se eliminiamo lumache (per qualcuno una fissazione
), pesci morti e soprattutto potiamo le piante portiamo via azoto in maniera significativa; per non parlare delle sifonature e delle pulizie del filtro.
Più che l'azoto totale presente nel sistema acquario (e come questo varia nel tempo e nelle diverse gestioni) sia importante ragionare sull'equilibrio delle diverse forme (dei composti azotati solubili) disponibili a piante e batteri (che di fatto sono gli unici a poterlo trasformare nelle varie forme biologicamente attive).
Un filtro, è una casa confortevole per i batteri impegnati nella nitrificazione e la sua presenza aumenta a dismisura le popolazioni di questi batteri. La vasca invece è un po meno confortevole con meno superficie su cui aderire e più competizione per le risorse. Quindi, in teoria gli acquari con filtro dispongono di popolazioni di batteri nitrificanti decisamente superiori ad un acquario SF

. E' generalmente vero ma non sempre la differenza è così marcata.
Perché?
Un filtro maturo che lavora da molto tempo diventa un casa confortevole anche per batteri aerobi eterotrofi che degradano, predano, parassitano, ecc. i ns "vecchi amici" batteri nitrificanti, limitandone di fatto la popolazione. Ad un certo punto, se l'acquariofilo fuori non impazzisce, nel filtro si instaura un equilibrio tra produttori autotrofi e consumatori eterotrofi. Il potere nitrificante del filtro diminuisce (rispetto alle fasi iniziali) ma è pur sempre presente e la vasca "non credo di dire una castroneria"

con il tempo diventa meno dipendente dal filtro. Il filtro assorbirà sempre quantità di azoto solubile biologicamente attivo (e se ne dovrà tener conto) ma per certi aspetti sarà come avere a disposizione un fido in banca; se facciamo una cazzata (spendiamo troppo e ci indebitiamo) interviene immettendo denaro (nitrificazione) per ripianare i debiti accumulati. Sul come accumulare debiti nella gestione di un acquario si potrebbe scrivere un trattato

e soprattutto le cazzate non sono tutte uguali - alcune saranno tali da non poter essere gestite (superano il fido bancario) e sarà necessario un prestito (cambio dell'acqua ad esempio)
► Mostra testo
maledizione sono caduto anch'io nel vortice degli esempi strani
Nell'acquario SF, ben avviato, avviene la stessa identica cosa.
La nitrificazione non scompare eliminando o non mettendo il filtro, ma avrà altri lidi e tempi - anzi, con il giusto fondo e una buon effetto falda (@Gery se non ricordo male ha qualcosa del genere) non si fa altro che creare un filtro inglobato nella struttura stessa dell'acquario e decisamente più in equilibrio con i fabbisogni di piante e batteri

- e stesso discorso per i fenomeni degradativi legati agli eterotrofi.
Quello che cambia è il fido; negli acquari SF è inferiore
Un momento aspettate che chiarisco meglio il concetto riportando questo post tra @
Sini e @
FrancescoFabbri:
Sini ha scritto: ↑FrancescoFabbri ha scritto: ↑sappiamo di essere in un equilibrio più delicato.. di conseguenza se fertilizziamo si cerca di fare attenzione a non sbagliare troppo, proprio perché gli errori in un senza filtro penso proprio che siano comunque più difficili da contenere
Di questo non mi convincerete mai...

Un acquario SF non è in un equilibrio più delicato rispetto ad uno CF, anzi è esattamente il contrario
Le possibilità di sbagliare qualcosa sono più alte in un acquario CF, perché corre più velocemente (in senso biochimico) e soprattutto possiamo osservare e valutare sono una parte degli attori (le piante); di quello che avviene nelle scatole dei filtri poco possiamo capire (mi riferisco chiaramente non ai processi generali ma agli equilibri tra gli stessi) e anche se ci si potesse guardare dentro si capirebbe ben poco

. Insomma, il lavoro dei batteri nel filtro è come il lavoro a nero (sommerso), sappiamo che esiste e che è parecchio, ma non possiamo valutarlo esattamente.
L'acquario SF ci garantisce che quanto ci dicono le piante (e anche i test) è per la gran parte dovuto al loro. Ma il nocciolo della questione risiede fondamentalmente nel diverso approccio o metodo che richiede un acquario SF; ci costringe a ragionare di più a dosare quanto serve alle piante nelle giuste quantità e nella forma energeticamente più appetibile

.
Insomma, il fido è più basso perché non serve, è più difficile indebitarsi (sbagliare) ed è l'approccio al SF che rende molto più difficili le cazzate (soprattutto quello grosse).
D'altronde "chi va piano va sano e va lontano..."
Scusate se sono stato prolisso, ma questo post nasce da un'attenta lettura dei vostri numerosi interventi (la gran parte dei concetti che ho riportato sono già presenti nella discussione) con lo scopo di chiarirmi, se possibile, alcuni concetti del mondo SF. Ho voluto pertanto condividere con voi il mio precario ordine mentale sulla questione.
