lucazio00 ha scritto: ↑Il chelante non è utilizzabile dalla pianta come nutrimento...
Ok. Quello che però non mi è chiaro è il meccanismo che la pianta utilizza per assimilare ferro
quando lo somministriamo in forma completamente chelata.
Faccio due ipotesi:
a)
La pianta assimila esclusivamente ferro libero, cioè solo quello che un po' alla volta viene progressivamente liberato dal chelante al passare dei giorni (per chelanti forti) o delle ore (per chelanti deboli), per effetto della decomposizione naturale del chelante grazie ai diversi fattori in vasca quali luce, batteri, pH ecc.
Quindi la pianta avrebbe costantemente un minimo di ferro libero a disposizione, e lo assimilerebbe in questo stato spendendo pochissima energia.
Un ferro fortemente chelato come l'EDDHA in media si decomporrà più lentamente, quindi se vogliamo che le piante si nutrano giornalmente allo stesso modo dovremmo aumentare parecchio la concentrazione in vasca. Con un ferro debolmente chelato dovremmo invece aumentare la frequenza di somministrazione.
b)
La pianta è capace di assimilare anche ferro chelato, quando non trova ferro libero. In questo caso, la pianta sarebbe dotata anche di un sistema che le permette di aprire il chelante ed estrarre l'atomo di ferro contenuto, immagino spendendo tanta energia, proporzionale alla forza del chelante.
Questo meccanismo lo vedo probabile nelle radici, più difficile sulle foglie; se così fosse, piante a prevalente assorbimento in colonna (gallegianti o con scarso apparato radicale) avrebbero certamente più difficoltà di altre ad assorbire il ferro in questa modalità, e quindi sarebbero sfavorite rispetto alle altre.
Con questo meccanismo di estrazione, un'alta concentrazione del ferro chelato non sarebbe necessaria, perché le piante disporrebbero sia del poco ferro che si decompone naturalmente giornalmente (o in tempi più brevi in base al chelante e alle condizioni di luce e pH), sia del ferro chelato che estraggono direttamente.
Più forte è il chelante, però, più la pianta sebbene dotata (in radici o foglie) di questo meccanismo avrà difficoltà a spezzare il chelante. Quindi comunque, più è forte il chelante più dovremmo aumentare la concentrazione in vasca per favorire il metodo a).
Quale accendiamo?