grigo ha scritto: ↑28/10/2019, 0:08
La questione che non capite è semplice: dell'acqua non permane a lungo nello stesso posto e non ha il tempo di arricchirsi di batteri mentre va a costituire il torrente perché diventa già qualcos'altro, dato che scorre e va a creare altre situazioni.
Il problema e che tu @
grigo dai per scontato che nella vasca in questione, senza cambi continui, la carica batterica è per forza maggiore rispetto alla stessa vasca in cui si cambia il 30-40-50% dell'acqua ogni settimana.
Ma a livello microbiologico la questione non è così semplice...
Primo, la componente batterica e decisamente più scarsa nella colonna d'acqua (
soprattutto se in movimento) rispetto ad un qualsiasi substrato in essa presente; questo è valido in ogni ecosistema acquatico dal mare, al lago, al ruscello di montagna, al fiume e fin anche in acquario. I motivi sono vari, ma il principale è sopratutto di carattere chimico. Infatti, alle dimensioni batteriche le interazioni molecolari si fanno sentire parecchio e un solvente polare come l'acqua non favorisce l'aggregazione batterica (quelle belle patine viscide

).
Secondo, i substrati (sabbia, ghiaia, sassi, legni, radici, piante, ecc) a diversi livelli ospitano la stragrande maggioranza delle popolazioni batteriche (statisticamente ci sia aggira tra il 90 e il 99%), che in un sistema ricco di ossigeno, sarà dominato da forme aerobie (che a noi interessano in modo particolare...). I cambi di acqua, così come il fluire continuo dell'acqua, non modificano in maniera significativa la componente batterica totale semplicemente perchè si interviene sulla parte molto meno ricca di batteri (la colonna d'acqua).
Terzo, la dimensione delle popolazioni batteriche, così come quelle di qualsiasi altro organismo, dipendono dalla disponibilità di energia e nutrienti. Se si parte con acqua a basso contenuto minerale e organico si ottiene un piccolo ecosistema oligotrofico povero di nutrienti in cui si ricircola tutto o quasi. Il ciclo dell'azoto si compie ad opera dei batteri nitrificanti (abbondanti subito sotto i primi millimetri di fondo, al riparo dalla luce e con ottima presenza di ossigeno disciolto) e soprattutto ad opera delle alghe e ancor di più dalle piante. Piante e alghe assorbiranno NH4, NO
2-, NO
3- (chi più chi meno e qui sta l'abilità dell'acquariofilo) le Sewellia si mangiano le alghe (compresi batteri, protozoi e altre bestiole che crescono sulle praterie algali) e rimettono in ciclo azoto ridotto (NH3/NH4) a disposizione delle piante e delle alghe. Le piante (vedi photos) assorbono oltre all'azoto anche molti altri elementi fondamentali per la loro crescita (
Macro e micro-elementi per le piante d'acquario) nonchè intercettano metalli e altre forme atomiche inglobandole nei loro vacuoli (basta leggere l'immensa disponibilità di dati online sulla fitodepurazione). Infine, quando Giueli da una potata al photos non fa altro che sottrarre sostanza organica che contiene azoto, fosforo, potassio, carbonio, magnesio, ecc dal suo acquario.
Quarto e concludo

ste benedette durezze che devono per forza aumentare

Oltre a quanto accennato al punto precedente sull'assorbimento da parte delle piante, evidenzio come negli ecosistemi acquatici molto spesso il processo fotosintetico si basa sull'assorbimento dell'HCO3- più che della CO
2 
e questo grazie a specifici enzimi che nel complesso consentono alla pianta di recuperare il carbonio di cui necessitano dai carbonati con un evidente effetto sulle durezze.
Ammetto che molto probabilmente una vasca come quella di @
Giueli si possa gestire nella maniera canonica dei cambi, del filtro, delle taniche, dei test, ecc, ecc...
Ma vuoi mettere lo sbattimento
